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·20 de enero de 2025

Se la Roma non apre, sarà Max d’Arabia

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Il Giornale (F. Ordine) – Max Allegri ha ancora voglia di calcio e in particolare di calcio italiano, se solo gli venisse offerta l’occasione giusta. Già nei mesi passati, quando sembrò vacillare la panchina di Fonseca e prese a circolare la sua candidatura, Max cominciò ad analizzare partita dopo partita con l’occhio di chi ha una collaudata esperienza della materia. Fonseca ribaltò il derby, il Milan richiuse alla eventualità di cambiare allenatore senza aver mai chiamato il cellulare di Allegri probabilmente per via dei rapporti non proprio esaltanti vissuti all’epoca con Ibrahimovic calciatore (dopo la trasferta di Champions in Inghilterra ci fu uno scontro molto aspro tra i due). A quel tempo l’unico sondaggio milanista fu effettuato con Maurizio Sarri.

Adesso che è arrivato Sergio Conceiçao e che in particolare dalla Roma giallorossa – nonostante le assicurazioni offerte da Claudio Ranieri (“questo è l’ultimo anno in cui alleno la Roma, cercheremo un allenatore di rango per il futuro”) – non giungono segnali di un qualche interesse concreto, lo scenario professionale di Max è diventato necessariamente un altro (Arabia). E qui le spiegazioni sono due. La principale è di natura tecnica: uno che ha già allenato e vinto scudetti con Juventus e Milan, con Conte sulla panchina del Napoli e Simone Inzaghi può solo avere come attrazione la Roma della prossima stagione da rilanciare. La seconda spiegazione è fornita dalle dimensioni del trattamento economico (50 milioni in due stagioni) lo stesso proposto all’ex ct azzurro Roberto Mancini per allenare la nazionale di quel paese.

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