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·11 de febrero de 2025
Serie A, la lotta al tricolore è una “poltrona per due”: pregi e difetti di Napoli ed Inter
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·11 de febrero de 2025
Napoli e Inter hanno preso il largo in campionato, come due ciclisti che, dopo aver staccato il gruppo, si avviano verso il traguardo. Il duello per lo scudetto sembra destinato a proseguire fino alla fine, salvo un colpo di scena che possa cambiare l’inerzia della corsa, scrive la Gazzetta dello sport.
La classifica attuale racconta di un equilibrio perfetto, con il Napoli in testa a 55 punti e l’Inter a ridosso con 54. Un solo punto di differenza rende ogni partita determinante, e il big match del 2 marzo al Maradona (o, secondo alcune ipotesi, sabato 1 alle 18) si preannuncia come uno snodo cruciale per il titolo.
Il calendario: un fattore da considerare
Il cammino verso il traguardo presenta incognite e ostacoli per entrambe le squadre. Il Napoli, sulla carta, ha un finale di stagione più agevole, con l’ultimo scontro diretto contro una big fissato per il 30 marzo contro il Milan. Anche l’Inter non ha un calendario proibitivo nelle ultime giornate, ma prima dello scontro diretto dovrà affrontare la Juventus, mentre il Napoli sarà atteso da una trasferta impegnativa contro la Lazio. Dopo il big match del Maradona, i nerazzurri dovranno vedersela con l’Atalanta a Bergamo, un avversario che, sebbene distanziato di cinque punti, può ancora coltivare sogni di gloria.
Il peso delle competizioni europee
Antonio Conte sa esattamente quante partite dovrà affrontare il Napoli fino al termine della stagione: 14. Simone Inzaghi, invece, ha un’incognita in più, essendo ancora in corsa in Champions League e Coppa Italia. Il numero delle partite per l’Inter potrebbe variare da un minimo di 17 a un massimo di 25, a seconda del cammino nelle coppe. C’è chi sostiene che gli impegni europei possano sottrarre energie alla corsa scudetto, ma è altrettanto vero che possono alimentare entusiasmo e fiducia. Il vero pericolo, per entrambe le squadre, resta quello degli infortuni. Ne è un esempio il Napoli, che contro l’Udinese ha dovuto schierare Mazzocchi in un ruolo non suo a causa delle assenze di Olivera e Spinazzola, con risultati poco soddisfacenti.
Se il Napoli può contare su un maggior tempo di recupero tra una partita e l’altra, l’Inter ha dalla sua una rosa più ampia e più abituata a gestire finali di stagione ad alta tensione. Nelle ultime tre stagioni, i nerazzurri hanno lottato fino all’ultimo per lo scudetto (perso nel 2021-22 contro il Milan), hanno raggiunto la finale di Champions League e hanno conquistato il titolo nel 2023-24. Il Napoli, invece, due anni fa ha dominato il campionato con un vantaggio schiacciante, tanto che già a marzo l’attenzione era rivolta alla data dei festeggiamenti.
La qualità delle rose: chi è più attrezzato?
L’Inter parte con un vantaggio tecnico complessivo. Se i nerazzurri riusciranno a mantenere il loro livello di gioco, restano i favoriti per il titolo. Tuttavia, il Napoli ha un’arma importante: Antonio Conte. La capacità dell’allenatore di massimizzare il rendimento dei giocatori può spostare gli equilibri e tenere vivo il sogno scudetto fino all’ultima giornata. Il tecnico azzurro, nelle dichiarazioni post-Udinese, ha sottolineato come la squadra stia facendo un percorso straordinario, oltre le aspettative iniziali. Un modo per abbassare la pressione, ma anche una lettura realistica della situazione.
C’è però un aspetto che potrebbe penalizzare il Napoli: la mancata sostituzione adeguata di Kvaratskhelia. Il club ha scelto di inserire Okafor, ma senza trovare un vero e proprio sostituto tattico del georgiano. Fino a gennaio, il Napoli poteva contare su un’arma a partita in corso, con Neres capace di cambiare l’inerzia dei match. Ora, invece, le alternative in attacco (Raspadori, Simeone e altri) hanno caratteristiche diverse e meno capacità di incidere nel finale di partita.
L’Inter, al contrario, può contare su una panchina più equilibrata e su riserve che garantiscono continuità di rendimento. Chi entra non è forse all’altezza dei titolari, ma si avvicina molto, permettendo alla squadra di mantenere un livello elevato in tutte le competizioni.
Il rendimento di Lukaku: un fattore chiave
Un altro nodo cruciale nella corsa scudetto è rappresentato dal rendimento di Romelu Lukaku. Il Napoli ha segnato meno rispetto all’Inter e il belga non è stato finora decisivo come ci si aspettava. Il confronto con Lautaro e Thuram è impietoso e pesa sull’efficacia offensiva degli azzurri. Tuttavia, nonostante questi limiti, il Napoli resta agganciato alla vetta e non ha alcuna intenzione di mollare. La volata scudetto è ancora tutta da vivere.
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