Tottenham Manchester United: le tre cose che non hai notato della finale di Europa League | OneFootball

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·21 de mayo de 2025

Tottenham Manchester United: le tre cose che non hai notato della finale di Europa League

Imagen del artículo:Tottenham Manchester United: le tre cose che non hai notato della finale di Europa League

Ecco le tre curiosità sulla sfida delle ore 21.00, Tottenham Manchester United: sfida valida per la finale di Europa League 2024-2025

Vince il Tottenham, al quale basta la rete di Johnson per avere ragione del Manchester United nella finale di Bilbao di Europa League. Sembrava Premier League, ma con un’importanza decisamente superiore.

  • Un gol pulito. É stata una gara dove per lunghi tratti è sembrato che le due squadre volessero misurare in una sola dimensione, quella del dinamismo, della determinazione e dell’orgoglio ferito dato l’andamento disastroso di entrambi in Premier League. Traducendo, sembrava che tanto gli Spurs quanto i Red Devils volessero comunicare ai propri tifosi: tranquilli, è vero, siamo quel che siamo, ma saremo inglesi fino in fondo, britannici come una volta, irriducibili combattenti. Ma sul gol dell’1-0 – che neanche si capisce bene talmente è sporca la carambola con Johnson che tocca come può l’invito proveniente da sinistra e la sfera messa di tacco all’indietro che va a colpire Shaw fino a morire nell’angolino con tocco ancora dello Spurs – sarebbe un errore non vedere il lavoro di pulizia che va a fare Bentancur per permettere a Sarr una cosa importantissima. Ovvero crossare con agio, decidere il punto esatto in profondità dove consegnare il pallone al compagno, farlo con la giusta e velenosa forza. I movimenti combinati di Sarr, Bentancur e pure Richarlison sono un momento di lucida semplicità nella battaglia. E risultano molto importanti, moltissimo.
  • Lo scambio delle parti. Nessuna sorpresa particolare nel vedere un attaccante fare il difensore e viceversa. Il rovesciamento, anzi, è una delle chiavi per interpretare la dinamica della partita. A porsi come simbolo del primo tempo e dell’esaltazione che porta un vantaggio, c’è la trebbiatura da difensoraccio in trance agonistica dell’attaccante Richarlison impegnato a togliere la terra sotto i piedi a Mazraoui. Che non è che proprio stava avanzando, aveva appena deciso di stoppare un pallone per provare a reagire. Nella ripresa la scena si ripeterà e il brasiliano verrà giustamente ammonito.
  • L’assedio. Oggettivamente il secondo tempo del Manchester United è stato un assedio. Almeno tenendo conto delle occasioni prodotte e del nulla offensivo degli Spurs il punteggio avrebbe potuto essere diversa. Ma forse, tra le tante immagini simbolo che si possono isolare, c’è il rarissimo spunto di Son brutalmente inseguito da uno scatenato Dorgu che gli soffia il pallone con impeto e gli dice una cosa precisa: si va di là, all’assalto. Anche se non servirà a nulla.
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