Pagine Romaniste
·2 de mayo de 2025
Viaggio nel Roma Club Bruxelles: “Qui un angolo di romanismo. Svilar e Saele da blindare”

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·2 de mayo de 2025
Pagine Romaniste (S. Fabbretti) – Dopo esserci recati al Roma club Houston, la nostra redazione si è recata nel più significativo fan club giallorosso di tutto il Belgio, il Roma Club Bruxelles. Abbiamo avuto il piacere, di intervistare due dei componenti del gruppo: Maurizio Ekiezie, romano trasferitosi a Bruxelles e membro del club da più di 5 anni, sempre al fianco del club nelle varie trasferte; con lui Marco Bruno, gestore della comunicazione e dei social network del fan club e organizzatore delle trasferte del gruppo.
Oggi, loro ci accompagneranno in un’intervista che punta a raccontare lo spirito del tifoso romanista all’estero e qualche opinione sulla squadra di quest’anno.
Ecco le loro dichiarazioni:
Cosa rappresenta per voi questo Roma club? Come ne sei venuto a conoscenza?
Ekiezie: “Per me, più che un club andrebbe chiamato “casa”. La cosa bella, è quando si entra in questo ambiente, il clima è amichevole. C’è gente che si vuole bene e si frequenta, anche i nuovi vengono introdotti in maniera molto facile. Penso a quando ero arrivato qui con una mia amica, che si era trasferita da poco a Bruxelles, già dalle prime volte mi sono sentito parte di una famiglia.”
Cos’è che distingue il vostro tifo?
Ekiezie: “È un tifo bellissimo. Ogni volta che vieni qua sai che, sia che si vinca o che si perda, comunque sei consapevole di essere accanto ad altre persone che vogliono tifare e passare il tempo insieme e questa cosa ci rende onore.”
E si vede! I vostri cori sono molto organizzati. Qui non sembra di essere a Bruxelles, ma sembra proprio di essere nel centro di Roma. Cosa ne pensate?
Bruno: “È vero, questo non è un pub qualsiasi, ma un vero e proprio angolo di “Romanismo” e noi lo custodiamo in maniera molto gelosa. Per noi, come dicevamo, è una vera e propria casa. Non veniamo qui soltanto per guardare la Roma, ma per stare insieme, vivere la partita, emozionarci e soffrire insieme. Soprattutto quest’anno che abbiamo subìto molto, adesso sembra che le cose vadano meglio e ci stiamo iniziando ad emozionare, ancora di più dopo le ultime partite.”
Cos’è che rende il vostro tifo così personale e unico? Qui sembra più di essere in curva Sud che in un locale.
Ekiezie: “Si assolutamente, è questa la cosa bella. Capita che la gente passi fuori dal nostro club e pensi veramente di essere allo stadio, ci guardano stupefatti e tanta gente ci fa i complimenti. È successo che un tifoso del Tottenham passasse di qui, ci ha fatto i complimenti, diceva che eravamo incredibili. Un ambiente del genere, probabilmente si vive solo allo stadio.”
Ci sono mai state delle trasferte memorabili per questo Roma club in questi 20 anni?
Bruno: “Assolutamente si, soprattutto negli ultimi di anni. Il Roma Club Bruxelles viaggia tantissimo in Europa. Basti pensare che siamo stati a Tirana, una delle notti più storiche per la Roma. Poi, ahimè, anche a Budapest l’anno dopo e quella è una ferita tuttora aperta di cui ancora oggi chiediamo giustizia. Abbiamo fatto tutte le trasferte in Europa quest’anno. Purtroppo, eravamo presenti anche a Bilbao, ma è stato comunque bello vedere uno stadio così caloroso e vedere il settore ospiti pieno.”
C’è una figura tra di voi che rappresenta l’immagine di questo Roma club, alla quale sembrate essere molto affezionati. Sto parlando di Vito, noto come “Vito er sefardito”. Ci puoi parlare di lui e della sua persona?
Ekiezie: “Vito per noi è più “Zio Vito”. Ci ha fatto molto ridere quando è diventato un meme. Lo ricordo il momento, era dopo il derby. Ho aperto Instagram e, ovviamente seguendo tantissime pagine romaniste, è arrivato il video in cui litigava con un tifoso laziale e siamo morti dalle risate. Lui per noi è un personaggio iconico, molto silenzioso, ma che quando parla si sa far sentire. È come se avesse incanalato quella verve romanista ma in modo goliardico.”
È stato reso virale anche da una nota pagina social del mondo romanista. Come l’ha presa?
Ekiezie: “Secondo me l’ha presa bene. È stato comunque associato ad un’immagine molto positiva per noi romanisti. Ricordo che subito dopo l’accaduto, abbiamo fatto una trasferta a Milano e ogni 3 metri c’erano persone che gli chiedevano una foto. Lui fin da subito è stato al gioco, è sempre stato una persona aperta.”
Ma parliamo del campo. La nazionale belga nella Roma è rappresentata da Svilar, nato in Belgio ma che ha scelto di rappresentare la Serbia, e Saelemaekers. Che effetto vi fa?
Ekiezie: “Spero vengano blindati entrambi, specialmente Saelemaekers. Con lui ci sono sicuramente delle situazioni burocratiche di cui parlare. Penso che siano entrambi dei giocatori cruciali. Lui è arrivato un po’ sottotono e sottovalutato, tuttavia lo si è visto sempre bene a Bologna, ma il Milan non ha mai voluto puntare su di lui. Personalmente, penso che invece sia un gran giocatore, capace di saltare l’uomo e con un’ottima tecnica. Svilar? È un muro, abbiamo subito poco nelle ultime partite e buona parte è merito suo.”
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