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·29 mai 2025

Brescia, Cellino: “Mi hanno ammazzato. Siamo stati truffati”

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Il presidente del Brescia, Massimo Cellino, ha rilasciato delle dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, nel giorno dell’udienza di primo grado del Tribunale federale.

Quest’oggi il Brescia e Massimo Cellino sono attesi davanti al Tribunale nazionale federale per l’udienza di primo grado per il caso scoppiato nelle ultime settimane che vedrebbero i lombardi retrocessi in Serie C. Intanto il presidente ha rilasciato delle dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole: Sto male. Mi hanno ammazzato, morirò infangato, viturperato, stuprato. E perché? Perché sono stato truffato. Io, la Covisoc e l’Agenzia delle Entrate. Siamo tutti vittime, avrei preferito morire sotto una macchina che subire una cosa del genere”. Poi ha continuato: “Se la Figc fissa la data del playout prima che un tribunale si esprima, ma solo dopo le due sentenze dei giudici federali, temo che la sentenza sia già scritta”.


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Cellino: “Sento di dimostrare che ho ragione”

Sento di non avere la possibilità di dimostrare che ho ragione. Abbiamo tutto per provarlo, compresa la comunicazione con la Covisoc che approva l’operazione dopo averci chiesto una serie di documenti. Se la sentenza fosse al Tar avrei dormito tutte le notti, ma sono spaventato da quest’atteggiamento del presidente federale.

Per poi proseguire: Questa è ingiustizia sportiva, una truffa. Il Brescia sta subendo da vittima un processo ingiusto. È un calcio sporco che con questa vicenda ha perso la poca credibilità che aveva”.

Il patron del club ha poi detto: Brescia è una città distrutta, ci eravamo salvati dopo un anno devastante. Si dice sia stato fatto ciò per dare una possibilità di salvezza alla Sampdoria, che temo sia già comunque fallita. Non ho prove, ma viene da crederci perché non vedo altre ragioni”.

In caso di ragione, il presidente del Brescia non spera in un campionato a 21 o 22 squadre: “È giusto che resti a 20. Se mi dicessero «non facciamo il processo e portiamo la Serie B a 22 squadre» rifiuterei. Non faccio i comodi miei sui principi in cui credo. Come si riparte? A quasi 70 anni vorrei fare un passo indietro, questo mondo non mi piace più. Avevo persone interessate all’acquisizione del Brescia, questa situazione ci ha bloccati”.

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