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·14 mars 2025

Huijsen attacca la Juventus: “Costretto ad andarmene, mi facevano allenare da solo”

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Oggi pilastro della favola Bournemouth in Premier League, Dean Huijsen è tornato a parlare della Juventus, spendendo parole forti contro il club bianconero.

Dopo aver lasciato in estate la Juventus, accettando la corte del Bournemouth di Tiago Pinto, Dean Huijsen in questa stagione sta letteralmente spiccando il volo insieme alle Cherries. Attualmente il club allenato dallo spagnolo Iraola, è nono in classifica ma a soltanto cinque punti dalla posizione Champions League. In una recente intervista rilasciata ai microfoni di Marca, il difensore spagnolo ha voluto togliersi alcuni sassolini, parlando dell’esperienza alla Juventus e rispondendo ad alcune domande inerenti al suo futuro.


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A tutto Huijsen: dall’attacco alla Juventus, passando per la stagione magica con Bournemouth

Il pensiero sulla Juventus. “La Juventus si è comportata male con me? Forse. Sono andato in prestito alla Roma, sono tornato, e posso capire che volessero vendermi o qualsiasi cosa servisse alla società l’estate scorsa, ma sono arrivato il primo giorno dopo le vacanze estive, e mi hanno detto che dovevo andare, ma che non mi avrebbero costretto. E poi sì, mi hanno costretto, mi hanno fatto allenare da solo e cose del genere. È stato un po’ brutto, anche perché ero lì da tre anni, dai tempi dell’U17, e volevo solo avere una chance con la prima squadra della Juve.

La verità è che il calcio a volte è difficile. Ero un po’ triste, arrabbiato? Ma la situazione non cambia è ed è quello che ci vuole. Se hanno ritenuto che fossi una buona possibilità di vendita, allora ho accettato”.

Il sogno della convocazione in Nazionale con la Spagna.Penso di avere una possibilità, ma dipenderà da cosa dirà l’allenatore. Che accada o no, continuerò a lavorare. Ma sì, ora che le cose mi vanno bene ho una possibilità… e spero che sia così. Lo sanno tutti. La mia famiglia è olandese, ma io mi sento spagnolo. La Spagna è casa mia.

Quindi, innanzitutto, sarebbe un sogno riuscire a entrare nella squadra e poi fare il mio debutto. E anche per la mia famiglia sarebbe un sogno. Nel calcio vieni sempre criticato, ma a me non importa cosa dicono. Se fosse il contrario, direbbero anche il contrario. Se fossi nato in Spagna e cresciuto in Olanda, direbbero che avrei dovuto scegliere l’Olanda. È una strana sensazione. Ti criticano ma allo stesso tempo ti amano”.

La stagione in Premier con il Bournemouth.Penso di stare andando bene, sia individualmente che come squadra, e non posso lamentarmi. Questa è la verità. La prima cosa, per me, è difendere. Penso di stare andando bene in difesa. E poi tutto ciò che riguarda la parte offensiva con la palla o il segnare goal è un extra. Sono un difensore. Questa è la prima cosa. La parte offensiva arriva dopo. Ma sinceramente penso di poter dare il mio contributo anche in questo. Ne sono felice.

Se guardi le partite, non ho difficoltà fisiche. In effetti, da questo punto di vista me la cavo bene. Penso di essermi adattato bene all’Inghilterra. Alla fine si parla molto di fisicità, ma la difesa è anche una questione mentale. La difesa è un mix di fisico e testa”.

Futuro in Liga? “La Spagna è il mio paese. E sarebbe bello tornare in Spagna un giorno. La guardo, soprattutto se gioca un ex compagno di squadra dell’U21 o qualcuno che conosco. E Malaga, che visito quando posso. Penso di avere in me un po’ del tipico calcio di strada di Malaga, per quanto riguarda il modo in cui muovo la palla, il modo in cui palleggio come difensore centrale”.

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