Le parole di Giuseppe Marotta a Radio Anch'io Sport | OneFootball

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·24 mars 2025

Le parole di Giuseppe Marotta a Radio Anch'io Sport

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MILANO - Giuseppe Marotta è stato ospite della puntata odierna di Radio anch'io sport, trasmissione di RAI Radio 1. Ecco le parole del Presidente e CEO nerazzurro:  "Strada in salita verso il Mondiale? Direi di sì, comunque sono esperienze. Quello azzurro è un gruppo molto giovane e inesperto, ma c’è qualità. Il lavoro di Spalletti si valuterà a giugno quando sarà alle prese con un esame importantissimo per il nostro movimento e anche un banco di prova per questa gioventù che sta crescendo di gara in gara.

Il bello del calcio è anche il fatto che ci siano in questo momento tre squadre candidate alla vittoria, è un campionato avvincente come non si vedeva da tanti anni e questo fa sicuramente bene al movimento. Siamo ancora in fase interlocutoria, i punti sono tanti. Abbiamo visto che spesso si considerano solo gli scontri diretti e si sottovalutano le partite dal calendario facile. In realtà quelle dal calendario facile hanno poi dietro forti difficoltà, credo che sia davvero un campionato molto aperto.


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Lo strumento dell’ U23 è propedeutico al fatto di inserire in prima squadra dei giovani. Il divario tra la prima squadra e l’U19 è troppo forte, ci vuole una squadra di mezzo. Anche noi presenteremo la domanda alla federazione per poter partecipare dall'anno prossimo al campionato di lega Pro e lo facciamo con questi obiettivi.

Ricordiamoci di quando il campionato era a 16 squadre, oggi siamo arrivati ad averne 20. Bisognerebbe arrivare a 18 squadre. Anche le nazionali hanno preso parte ad un calendario importante, impegni tra nazionale e club sono il primo problema. L'aspetto tattico, tecnico e agonistico è molto diverso rispetto al passato recente. Il dispendio fisico non è più quello degli anni 80-90, genera affaticamento e genera molti più contrasti che poi sfociano in tanti infortuni.

Pochi elogi all’Inter? Quella di Inzaghi è stata una reazione di un professionista, uno sfogo più istintivo che razionale, va compreso. Lui lo sa, noi siamo l'Inter e siamo oggetto di grande pressione come tutti i grandi club, l’Inter ha la storia dalla sua che è l’esempio da seguire dove tanti traguardi sono stati raggiunti, è quindi normale che ci sia questa tensione e pressione. Fa parte del gioco, ma non dobbiamo nasconderci, ma essere ambiziosi dal punto di vista sportivo. Essere presenti, come lo siamo in questo momento, al momento giusto nelle varie competizioni.

Siamo molto contenti di Inzaghi, il rinnovo del contratto è una formalità. Ha lavorato molto bene in questi anni ed è un punto di riferimento per tutto il nostro modello societario dal punto di vista tecnico. È un allenatore tra i migliori al mondo in circolazione, ha il vantaggio di essere stato un ottimo calciatore. Siamo molto contenti di averlo con noi e credo che a bocce ferme ci ritroveremo insieme con la società e rinnoveremo il contratto.

Attacco? Devo dire che se guardiamo le statistiche noi siamo l'attacco più prolifico, quindi non abbiamo un problema lì. Forse solo in una partita non abbiamo segnato. Per il resto abbiamo sempre trovato la via del gol. Direi che non è un problema, il gioco di Inzaghi si sposa bene col fatto di essere una squadra a propulsione offensiva. Isaksen? Buon giocatore, però ogni giorno ci attribuiscono un interessamento per questo o quel giocatore. Di sicuro abbiamo una coppia d'attacco, Lautaro e Thuram, che credo sia la migliore in Italia e credo anche di alto livello in Europa. È chiaro che noi facciamo il nostro programma, lo faremo più avanti con Ausilio e Baccin e terremo conto di quello che il mercato offre, nell'ottica di costruire una squadra competitiva per gli obiettivi che ci siamo prefissati".

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