Roma, Ranieri: «Nuovo allenatore? Nessuno si è tirato fuori, su Gasperini rispondo così. L’infortunio di Pellegrini…» | OneFootball

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Calcionews24

·10 mai 2025

Roma, Ranieri: «Nuovo allenatore? Nessuno si è tirato fuori, su Gasperini rispondo così. L’infortunio di Pellegrini…»

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Le parole di Claudio Ranieri, allenatore della Roma, in conferenza stampa in vista della sfida contro l’Atalanta. Tutti i dettagli in merito

Claudio Ranieri ha parlato nella conferenza stampa in vista di Atalanta-Roma.

INCONTRO CON I FRIEDKIN – «Intenzioni dei Friedkin? Un buonissimo incontro con lui, ha fatto i complimenti a tutti quanti per l’aspetto calcistico. Che vuole fare? Bene, l’ha detto da quando è venuto. Sa benissimo che qualcosa si è sbagliato in questi anni, questo vi posso dire. Se parliamo dell’Atalanta e della possibilità che abbiamo, vi sarei grato. Questo ci siamo detti».


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PROGETTO – «Uguale con o senza Champions, vogliamo migliorare di anno in anno, questo è stato particolarissimo. Iniziato male, si è andato di male in peggio, poi c’è stata una grande reazione dei giocatori, un grande aiuto dei nostri tifosi come avevo chiesto. Dobbiamo proseguire così. Ci stiamo giocando qualcosa di importante, non pensavamo di arrivarci. Sarà difficile, dobbiamo sempre uscire dal campo avendo dato il massimo. Loro sono un rullo compressore, una bellissima squadra, lo dissi a un convegno con Sacchi e Capello, sono stati l’orgoglio del calcio italiano l’anno scorso. Sono belli e tosti, sappiamo chi sfidiamo».

GASPERINI – «Un giornalista poi cita soltanto Gasperini, Ranieri risponde così: “Potete dire quello che volete».

LOTTA CHAMPIONS – «Il successo straordinario è aver ridato entusiasmo, speranza al popolo giallorosso. Hanno visto che ci proveremo fino in fondo. Siamo in ballo e vogliamo fare del nostro meglio, pensiamo una gara per volta, sappiamo che sono proibitive. Non ci devono restare male i tifosi, ma noi non ci arrendiamo e loro sanno che ci proveremo fino all’ultimo».

NUOVO RUOLO – «Sì ho parlato di questo io, il presidente è contento di quel che ho fatto, mi ha detto ciò che aveva detto all’inizio. All’interno della filosofia del club, io avrò voce in capitolo e questo è stato confermato. Per me è stato molto importante. Io uomo immagine? Io mi devo assumere responsabilità, io sono un garante ormai, non mi piace neanche fare conferenze perché il mio cassetto della vanità è molto piccolo e si è riempito già anni fa».

NUOVO ALLENATORE – «Se già c’è si può dire? Io posso dire che dal giorno in cui sono qui è iniziato il lavoro, per portare la squadra nei quartieri alti della classifica di Serie A. Ho detto che ci saranno due mercati di sofferenza. Alcuni allenatori si sono tirati fuori perché la Roma non va in Champions? Non mi sembra si sia tirato fuori nessuno, questo posso dire. L’ufficializzazione ci sarà quando lo deciderà il presidente, noi ci parliamo sempre. Non so quando sarà perché non glielo ho chiesto, per me non è importante».

ATALANTA – «In cosa modello? Ciò che più mi è piaciuto è cosa il presidente Percassi diceva nei primi 4 anni. L’Atalanta non era la Roma di adesso, ma lui diceva ci dobbiamo salvare. Ogni volta diceva che l’obiettivo era la salvezza. Questa è stata la grande forza del club. Io mi sento di dire questo, dateci credito e faremo una buonissima Roma. I programmi ci sono, il presidente vuole portare il club a stare stabilmente in Champions. I risultati parlano, ora speriamo che chi ha scelto sia all’altezza della situazione. Lui sta lavorando per la Roma, e io e Ghisolfi ci assumiamo le responsabilità di quello che faremo. Chi lavora sbaglia, noi vogliamo riportare la Roma lassù stabilmente».

INFORTUNIO PELLEGRINI – «Sua ultima gara alla Roma? Qui siamo già oltre mare… Io posso dire soltanto che mi spiace non avere Lorenzo a disposizione, ha classe e motivazione, a prescindere che giochi o no titolare, mi mancherà tanto. Era una freccia molto importante al mio arco. Ora gli faccio un grosso auguro di guarigione. Il suo futuro? Quando non riesco a far rendere qualcuno, lo sento davvero come una sconfitta personale. Ogni giocatore che non si esprime nelle possibilità che ha, fa parte di una mia sconfitta, anche perché lo avevo già allenato e so cosa poteva darmi».

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