Scudetto Napoli, Ottavio Bianchi: «Non festeggiare prima, anche se Conte è in fuga. Lui è bravissimo a fare una cosa e non è una novità. L’Inter non poteva scegliere una competizione…» | OneFootball

Scudetto Napoli, Ottavio Bianchi: «Non festeggiare prima, anche se Conte è in fuga. Lui è bravissimo a fare una cosa e non è una novità. L’Inter non poteva scegliere una competizione…» | OneFootball

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Calcionews24

·7 mai 2025

Scudetto Napoli, Ottavio Bianchi: «Non festeggiare prima, anche se Conte è in fuga. Lui è bravissimo a fare una cosa e non è una novità. L’Inter non poteva scegliere una competizione…»

Image de l'article :Scudetto Napoli, Ottavio Bianchi: «Non festeggiare prima, anche se Conte è in fuga. Lui è bravissimo a fare una cosa e non è una novità. L’Inter non poteva scegliere una competizione…»

Le parole di Ottavio Bianchi, ex allenatore del Napoli, sulla lotta scudetto in Serie A contro l’Inter. Tutti i dettagli in merito

Ottavio Bianchi ha giocato nel Napoli e da allenatore della squadra partenopea ha vinto il primo scudetto del club con Diego Armando Maradona. Sul Corriere dello Sport c’è una sua intervista a pochi giorni da quello che potrebbe diventare il quarto campionato conquistato dagli azzurri.

I SUOI TEMPI«Ma io mi riferisco anche alla mia esperienza da giocatore del Napoli. La squadra era forte, c’erano giocatori importanti, eppure non avevamo mai vinto niente. Magari capitava di battere una big e festeggiavi per un mese. Poi però loro vincevano trofei e noi la settimana dopo contro una squadra piccola ci lasciavamo le penne. Le grandi squadre non dovrebbero mai festeggiare per una partita, Non ho mai visto tennisti o ciclisti esultare a metà del percorso».TRE PUNTI DI VANTAGGIO BASTANO«Diciamo che, tornando al ciclismo, il Napoli non è più in volata ma è in fuga da solo. Ha disputato un campionato eccezionale anche per costanza di rendimento. Certo non aver avuto le coppe durante la settimana ha inciso. É stato un bel vantaggio. Se giochi ogni tre giorni è difficile anche solo recuperare giocatori per piccoli infortuni. Vedi l’Inter. Però è vero anche che con le rose profonde e la qualità di oggi e con i cinque cambi a partita, puoi permetterti diverse rotazioni e un turnover più ampio».L’INTER POTEVA FARE DI PIU’«Ma quando alleni una grande squadra non puoi scegliere tra le competizioni. C’è una maglia da rispettare. Giochi per vincerle tutte. Poi puoi alzare uno, due o nessun trofeo, fa parte del rischio e dipende anche dagli infortuni o da un calo di concentrazione, ma l’Inter fino a qualche settimana fa era in corsa per tutto e quindi non sottovaluterei la sua stagione, al di là di come andrà a finire».ANTONIO CONTE«Ha avuto il grande pregio di far rendere tutti al massimo in una squadra che in estate aveva perso Osimhen e a gennaio Kvaratskheila senza essere sostituito. Ovvero i due protagonisti dell’ultimo scudetto. Non c’è stato il grande giocatore che si è messo in evidenza più degli altri. La rosa ha avuto un rendimento costante da parte di tutti. D’altronde è questa la regola del gioco di squadra, dal rugby alla pallavolo passando per la pallacanestro. Se nel calcio si gioca in undici ci sarà un motivo. E Conte è uno che storicamente ha sempre ottenuto il massimo della macchina che ha a disposizione».

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