Storie bianconere | I tifosi di Los Angeles e l’aiuto durante l’emergenza incendi | OneFootball

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Juventus FC

·25 février 2025

Storie bianconere | I tifosi di Los Angeles e l’aiuto durante l’emergenza incendi

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Sono passate poche settimane da un evento che, nella sua imponenza e nel suo impatto (non solo) visivo ha impressionato tutto il mondo. Parliamo degli incendi che, a inizio 2025, hanno devastato intere aree di Los Angeles, in California, causando numerose vittime, centinaia di migliaia di evacuazioni forzate dalle proprie case, ma anche la distruzione di oltre 10 mila edifici e danni quantificabili in oltre 250 miliardi di dollari.

Los Angeles è una città cui la Juventus è particolarmente legata: sono ancora freschi i ricordi dei Tour 2022 e 2023, quando i bianconeri, dalla base di Marina del Rey, hanno vissuto giorni fantastici con i nostri tifosi della California.


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Una comunità attiva e vivace, quella bianconera in California, rappresentata dai due Official Fan Club presenti sul territorio: JOFC Hollywood e JOFC LA, che insieme contano conta parecchie decine di membri (oltre 150 persone), che non fanno mancare la loro passione dall’altra parte dell’oceano. Una passione che, nelle scorse settimane, ha fatto vibrare i cuori di tutti, mobilitati nell’aiutarsi, nel prestarsi soccorso e nel pensare a iniziative utili per la comunità.

Giulio: «Un'esperienza snervante, ma il club è stato un punto di riferimento»

La prima testimonianza che vi raccontiamo è quella di Giulio Gallese, referente del JOFC Hollywood, presieduto da Matteo Rubinato. Nato e cresciuto a Modica (RG), Giulio vive stabilmente a Los Angeles dal 2018 e lavora fra Los Angeles e Orange County. «La velocità con cui è successo tutto è stato il fattore che ha reso l'esperienza davvero snervante – racconta - Il tempo di entrare ed uscire da un supermercato e da una situazione tranquilla ci siamo trovati di fronte la montagna in fiamme. In pochi minuti tutto era bloccato. Ci siamo resi conto che dovevamo tornare immediatamente a casa a prendere le nostre mogli e fuggire. Ma mentre Edoardo e Beatrice (spiegheremo fra poco chi sono queste due persone, n.d.r.), partiti pochi minuti prima, sono riusciti ad allontanarsi quasi subito, io e mia moglie siamo rimasti bloccati in macchina per 45 minuti davanti al nostro palazzo. In quei momenti ho provato una sensazione di totale impotenza. È lì che capisci come sia facile per tanti perdere la testa e agire in maniera irrazionale».

Giulio cita due persone, Edoardo e Beatrice: sono due soci dell'Official Fan Club che vivono in un’altra zona di Los Angeles, nella zona di Pasadena, dove i bianconeri hanno concluso (al Rose Bowl) il Tour del 2022. Ecco i loro racconti.

Edoardo: «Il club è stato una famiglia allargata»

Nato in provincia di Biella, Edoardo Mazza vive all’estero dal 2009. Dal 2016 è negli Stati Uniti e dal 2023 si è trasferito a Los Angeles. È ricercatore in scienze atmosferiche presso la University of Washington.

Racconta: «Los Angeles è stata colpita da un'ondata di incendi senza precedenti, causata da condizioni meteo estreme: venti fortissimi, umidità bassissima e mesi di siccità. Durante l’emergenza, i membri dello Juventus Club Hollywood hanno mantenuto un contatto costante tramite la nostra chat di gruppo e hanno offerto ospitalità a chi aveva bisogno di evacuare. Per molti di noi, che magari vivono all’estero da poco e non hanno una rete di supporto familiare, il club si è dimostrato una vera e propria famiglia. Sapere di poter contare sul sostegno di altri juventini ha reso quei momenti di incertezza molto più gestibili. Questa esperienza mi ha ricordato ancora una volta quanto sia forte il legame che ci unisce e come la passione per i colori bianconeri possa trasformarsi in un supporto concreto ben oltre il calcio»

Beatrice: «Solidarietà e aiuto reciproco, il cuore di questa città»

Nata a Borgosesia (Piemonte), Beatrice Magistro è una ricercatrice presso il Caltech di Pasadena. Vive in Nord America da dieci anni, tra Seattle, Toronto e Los Angeles.

«Ricordo che martedì 7 gennaio, l’Eaton Fire (l’incendio a Eaton) ha colpito le montagne intorno a Pasadena e Altadena. In poche ore le fiamme si sono propagate fino alle città. Sebbene non ci fosse ancora un ordine di evacuazione ufficiale, abbiamo deciso di andarcene: il fuoco si stava muovendo troppo velocemente. Le strade erano impraticabili, piante intere erano crollate in mezzo alla carreggiata. Abbiamo trovato rifugio a casa di Giulio Gallese a Hollywood. Pensavamo di essere al sicuro lì, ma il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, un altro incendio è scoppiato dietro di noi, a Runyon Canyon. Ordine di evacuazione immediato. Il panico si è diffuso, le strade erano bloccate e ci sono volute due ore per percorrere appena 30 km e metterci al sicuro sulla costa. Per fortuna, il vento si è calmato e i pompieri sono riusciti a domarlo prima che arrivasse nelle aree più densamente popolate»

C’è un aspetto da sottolineare, molto importante: questa è una tragedia che ha colpito tantissima gente comune.

Spiega ancora Beatrice: «Casa nostra? Il nostro edificio è ancora in piedi, il fuoco si è fermato sopra l’autostrada e noi siamo appena sotto. A parte lo spavento e il fumo, ci è andata bene. Ma molte persone non hanno avuto la stessa fortuna: diversi miei colleghi di Caltech hanno perso la casa nella notte. Quello che mi ha davvero colpito è stata la solidarietà intorno a noi. Il nostro fan club, nel suo piccolo, ha fatto la differenza: già martedì sera sulla chat ci stavamo controllando a vicenda, offrendo aiuto. Giulio non ha esitato a ospitarci, e molti altri membri hanno fatto lo stesso con chi ne aveva bisogno. Anche la comunità di Caltech si è mobilitata: abbiamo raccolto 2 milioni di dollari in una settimana per aiutare chi ha perso la casa. Bar e ristoranti hanno offerto pasti gratuiti agli evacuati e ai pompieri. È stata una tragedia, ma questa città ha dimostrato un cuore immenso. La strada per la ripresa sarà lunga, ma sono fiduciosa che Los Angeles tornerà a splendere».

Saeed: «Un impatto devastante, una comunità fortissima»

Una bella testimonianza molto simile arriva anche da Saeed, tifoso bianconero, socio dell' Official Fan Club Los Angeles: «È difficile descrivere la sensazione che abbiamo provato tutti: anche se meno del 10% della popolazione è stato direttamente colpito, l'impatto emotivo ci ha devastato. Avevamo tutti amici o familiari che sono stati direttamente colpiti e non solo, e inoltre avevamo tutti ricordi in alcuni di questi luoghi meravigliosi. Fortunatamente nessuno dei nostri soci ha perso la propria casa, ma alcuni hanno dovuto evacuare. Il nostro fan club ha immediatamente contattato tutti e offerto il nostro aiuto, se necessario. È stato bello vedere come la comunità si è unita in tutta la città con donazioni e aiutandosi a vicenda. Los Angeles è una grande contea che in cui vivono oltre 10 milioni di persone, ma c'è una sensazione di fondo, specialmente se sei cresciuto qui, che ci fa sentire come se vivessimo in una piccola città. Con il passare dei decenni, molta della cultura di Los Angeles ha avuto un impatto profondo su tutti noi: ci sono tifosi che vivono anche a ore di distanza e percorrono lunghi tragitti solo per venire a vedere giocare la Juventus tutti insieme, perché preferiscono stare vicino agli amici bianconeri. Con il passare dei giorni, continuiamo a sostenere i nostri fan e la comunità, abbiamo fatto donazioni in denaro ai vigili del fuoco e speriamo di aiutare a ricostruire la città. È stato fantastico vedere soprattutto i tifosi della Juventus di altre città e paesi contattarci per sapere come stavamo, la comunità juventina ha un grande cuore. Possiamo vivere stili di vita e in luoghi diversi, ma siamo connessi attraverso questa sensazione che proviamo sostenendo la nostra squadra del cuore»

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Dopo l’emergenza?

Racconta nuovamente Giulio: «Fortunatamente è andato tutto bene, ma questa esperienza ci ha insegnato che nessuno è immune da una tragedia. Abbiamo anche compreso l'importanza della solidarietà: il nostro fan club è diventato un punto di supporto. Dopo l’emergenza abbiamo avviato una campagna di donazioni e volontariato per aiutare chi ha perso tutto. E’ un impegno che continua ancora adesso, siamo un vero riferimento per la comunità locale, per raccogliere fondi e materiale, e qualunque cosa sia utile alla popolazione».

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Un legame che va oltre il calcio

L’esperienza degli incendi a Los Angeles ha lasciato un segno profondo nelle vite di Giulio, Edoardo, Beatrice, Saeed e tanti altri. Ma ha anche dimostrato quanto la passione per la Juventus possa creare legami che vanno ben oltre il calcio. I nostri Juventus Official Fan Club sono stati non solo punti d'incontro per tifare insieme, ma hanno creato una vera rete di supporto in un momento di difficoltà.

E come dimostrano le storie che abbiamo raccontato con loro, anche (e soprattutto) nella paura, nel caos, nell'incertezza e nel pericolo, il senso di comunità può fare la differenza.

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