Udinese-Roma 1-2, le pagelle: Pellegrini scala il destino. Rensch smentisce. Lo Shomurodov che non ti aspetti | OneFootball

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Pagine Romaniste

·26 janvier 2025

Udinese-Roma 1-2, le pagelle: Pellegrini scala il destino. Rensch smentisce. Lo Shomurodov che non ti aspetti

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Pagine Romaniste (R. Gentili) – Dove, se non qui? La Roma si libera dell’incubo. Con l’Udinese aveva vinto l’ultima volta fuori dall’Olimpico, al Bluenergy Stadium torna a vincere 9 mesi dopo. Alla romanista maniera. Dunque soffrendo, lasciandosi all’inizio in balia di un destino che sembrava andargli incontro e non voleva farsi prendere. Quello che non è riuscito a fare Pellegrini sulla punizione procurata per ripiegare la scivolata – una delle numerose dei giallorossi – di Ndicka a centrocampo. Fallo e giallo su Lovric prima, bollino rosso sul gol di Lucca dopo. Il Lorenzo romanista (!) scivola sul traversone, quello dei friulani – che “non è stato cercato dalla Roma”, ha detto il diesse Nani – mette dentro.

Il presaggio sembra il solito. Ma se sulla panchina romanista c’è Ranieri la sorpresa è sempre dietro l’angolo. Soprattutto nella mente e nelle tasche di Sir Claudio, che festeggia liberando la Roma dal male recente più pesante le 200 vittorie da allenatore in Serie A. Quel pozzo senza fine di soluzioni del tecnico testaccino ha la carta vincente. La lancia da subito. Fuori Celik, l’ottimo Rensch – chissà ora cosa diranno in Olanda – va dietro. Entra Shomurodov, per supportare, tecnicamente e non, Dovbyk. Il centravanti ucraino è stato poco servito, come sempre. Quando chiamato in causa, però, ecco che lo zampino lo ha messo. Una volta in fuorigioco, l’altra no.


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ROMA DI RIGORE – Per arrivare a quel momento bisogna riavvolgere il nastro. La ripresa della gara e della Roma. I giallorossi entrano in campo ben prima dell’Udinese. Chiaro segnale della scossa ricevuta. Ne è testimonianza la leggerezza mentale di Pellegrini. Da mezz’ala, ruolo più congeniale, si inserisce in area duettando con Angelino. Cerca di scavalcare Kabasele, il braccio del difensore dell’Udinese blocca l’intenzione ma apre i sogni. Sozza non ha dubbi: è rigore. Pellegrini si immerge nel ghiaccio: interno destro rasoterra e centrale. 1-1. Partita riaperta, mente anche. Tifosi ricaricati.

Non può essere un caso che la rimonta sia avvenuta sotto gli oltre 1500 tifosi giallorossi, finalmente di nuovo insieme alla Roma e “al loro posto”, Ghisolfi docet. Fatto il primo, l’opera di liberazione è completata poco dopo. Contropiede, da protagonista, della Roma: Shomurodov di estro e col destro, esterno, apre per El Shaarawy. Il Faraone è bravissimo e caparbio a crederci: Sava va in uscita bassa e lo colpisce. Roma di nuovo sul dischetto. Non va Pellegrini, ma un altro che ha bisogno di fiducia. Dovbyk segue la scia tracciata dal capitano: palla rasoterra, leggermente più a destra. La rimonta è completata. Il maledetto tabù è sfatato. Giovedì (ore 21) si deve vincere con l’Eintracht per dare continuità alla vittoria. Adesso la Roma va a 30 punti, -4 dall’Europa. Domenica sera (20:45) la super sfida col Napoli di Conte.

LE PAGELLE

Svilar 6,5 – Accolto il nuovo vice, esegue interventi di amministrazione. Non può nulla sul gol: è spiazzato dal tiro di Lucca. Un pericolo, in diagonale, nella ripresa ben amministrato.

Celik 6 – Hummels riposa, Zeki si ritrova di nuovo titolare. E più indietro. Alle discese ci pensa più Rensch. Lui si immola al ventesimo: fa una cosa buona, un anticipo, poi sbaglia il controllo ed è costretto a ricorrere al fallo e ad esaurire subito il bonus ammonizione. Evita altri danni col prezioso colpo di testa a fine primo tempo che intercetta il cross di Lucca a Thavuin. (Dal 46’ Shomurodov 7 – Sempre in procinto di essere venduto, sempre utile quando la Roma rimonta. Inventa un lancio di esterno, che non sarà come quello di Totti, ma è efficace per portare il doppio vantaggio.

Mancini 6,5 – Con Lucca è duello rusticano. Capisce le geometrie friulane e colleziona diversi intercetti. Se non fosse per lo scivolone dell’amico Lorenzo, l’Udinese non ha creato pericoli.

Ndicka 6 – Argina Thauvin, a sinistra arrivano palloni da verticalizzare: ne fa partire diverse. Manca due occasioni dall’area piccola, entrambe da calcio piazzato: la prima, con Koné a terra, la calcia di forza ma fuori; stessa fine del successivo colpo di  testa. Iniziano poi le scivolate. Non per anticipare gli attacco friulani, ma quelle in cui cade – così come i compagni – per via del terreno bagnato. In una situazione in cui era ben posizionato, spiana la strada al contropiede di Lovric che costringe Pellegrini all’intervento da giallo. Il resto, è scritto sul tabellino. Cambia tacchetti ed è più stabile nella ripresa.

Rensch 7 – Emozionato per essere arrivato alla Roma, ha subito detto di essere impaziente di scendere in campo. Detto, fatto: subito titolare. Il bigliettino da visita è di un altro giocatore rispetto a quello presentato dall’Olanda. Niente paura di andare al cross, spregiudicato nel dribbling e al tiro: il primo di marca giallorosso parte dal suo sinistro. Nel secondo tempo arretra tra i tre dietro: diligente anche qui. D’altronde, la duttilità è una delle ragioni per cui Ranieri e Ghisolfi lo hanno voluto. La prima è più che buona. (Dal 70’ Zalewski 6 – Vicino all’addio, cerca di fare il massimo. Tenta la conclusione sul finale di partita).

Koné 6 – Si pensava più ad un suo riposo, ma Sir Claudio lo schiera. Forse per vedere se ha recepito il messaggio post Alkmaar (“avrebbe dovuto essere più propositivo e portare meno palla”). Paredes gli lascia il posto ed il bigliettino delle consegne. Le sue, sviando talvolta con passaggi troppo lenti e prevedibili. Problemi, però, non ne crea.

Pisilli 6 – Complica, senza volerlo, i piani dell’Udinese. Touré si infortuna ad inizio gara dopo averlo contrastato. Perde poi alcuni palloni che danno il là agli ormai consueti contropiedi. Ne gestisce, e spreca, anche. Non brilla in nessun aspetto, emerge col cross a fine primo tempo per Dovbyk: tutto perfetto, se non fosse per la posizione fuorigioco di Artem. Più solido nella ripresa.

Angelino 6 – La solita costanza, corsa e spinta. Si impegna, anche troppo visto che per tenere viva un pallone lo regala all’Udinese. Velocizza spesso la manovra.

Baldanzi 6  – “Lo preferisco a Soulé perché ha fatto 6 mesi di apprendistato”. Esame da titolare, viene rimandato. Vivace, a tratti funambolico ma di concreto resta poco. Guadagna palle inattive e si fa vedere, ma non affonda. (Dal 58’ El Shaarawy 6,5 – La forza di volontà. La voglia di crederci. Non vuole sprecare l’idea di Shomurodov, sprinta fino alla fine ed arriva a tu per tu con Sava: atterrato, Artem dal dischetto raddoppia e la Roma si libera).

Pellegrini 7 – Il destino dà, il destino toglie. Tutto sotto gli occhi dei tifosi romanisti, finalmente di nuovo insieme alla squadra. Recuperato, subito dentro. Si spende nel primo tempo, il destino sembra confermarsi perenne nemico. Ndicka scivola a centrocampo, corre per fermare Lovric: fallosamente, secondo Sozza. Arriva la punizione. Divina, per il capitano. La palla gli passa davanti, come a simboleggiare la maledizione che sembra possederlo: scivola un Lorenzo, l’altro – Lucca – mette dentro. Tutto sembra andare verso il basso. Nella ripresa il capitano alza al testa. E la palla, toccata col braccio in area da Kabasele. Freddo dal dischetto, pareggia ed arringa i fratelli giallorossi. Da mezz’ala funziona molto di più. (Dall’82’ Dybala sv – Ha ufficialmente rinnovato, conferma Ghisolfi. La festa grande sarà giovedì. Si spera).

Dovbyk 7 – Mette in rete il primo pallone che gli arriva come si deve. In fuorigioco, però. Nel secondo tempo c’è Shomu al suo fianco e acquisisce più sicurezza. Glaciale dal dischetto: scaccia il tabù trasferta con un freddezza. (Dall’82’ Cristante sv – Torna in campo dopo due mesi nella terra natia).

Ranieri 7 – Pensa, eccome, all’Eintracht. “Fallo e punizione inesistente”, quella dello svantaggio. Indovina le mosse. Rincuora Pellegrini, inserisce Shomurodov e la maledizione è scacciata.

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