Zerocinquantuno
·12 janvier 2025
Zerocinquantuno
·12 janvier 2025
Il Bologna per cancellare la beffarda sconfitta interna rimediata contro il Verona a fine 2024 e consolidare la propria candidatura ad un piazzamento europeo, la Roma per dare continuità alla pesante vittoria sulla Lazio nel derby e addentrarsi dopo tanti patimenti nella parte sinistra della classifica: il nuovo anno di queste due squadre si apre al Dall’Ara con una sfida che si preannuncia scoppiettante. Italiano, privo dello squalificato Pobega, prosegue nel solco del 4-2-3-1 affiancando capitan Ferguson a Freuler in mediana e piazzando Odgaard sulla trequarti alle spalle di Dallinga (preferito a Castro), con Dominguez e Ndoye sulle ali. Ranieri, con Cristante come unico indisponibile, disegna un 3-5-2 sorretto in mediana da Paredes e completato in avanti da Dybala e Dovbyk, mentre le corsie laterali vengono presidiate dall’ex Saelemaekers e Angeliño. Il copione è chiaro sin dalle prime battute, coi padroni di casa a fare la partita e gli ospiti pronti a ripartire. Dominguez si mette subito in luce con un paio di scorribande sulla sinistra, poi al 10′ Dallinga impegna Svilar con una botta da posizione defilata. Buoni ritmi ma poche emozioni da lì alla mezzora, quando da un lato Mancini su cross basso di Holm e la coppia Beukema-Lucumí su imbeccata di Paredes sono bravi ad anticipare rispettivamente Odgaard e Dovbyk. Negli ultimi quindici minuti, coi felsinei un po’ meno lucidi e precisi vista la forte e costante pressione portata fino a quel momento, escono i giallorossi, e al 31′ serve un doppio intervento di Skorupski su staffilata di Paredes e incornata di Dovbyk per mantenere la parità. Al 33′ la Roma protesta per un lieve tocco in area di Miranda su Saelemaekers, e al 35′ il belga raccoglie un errato disimpegno del ‘solito’ Lucumí e lancia a rete Dybala, il cui destro in corsa sfila però sopra la traversa. L’ultima chance capita nel recupero sul piede di Dominguez, ma il tentativo ravvicinato del giovane argentino termina sul fondo. E allora si va al riposo sullo 0-0. Il secondo tempo si apre con una rasoiata di Ndoye dalla distanza che fa il solletico a Svilar, poi all’11’ ci prova anche Freuler dai venti metri ma il portiere sloveno fa buona guardia. La squadra di Ranieri, però, continua a giocare di rimessa in modo ficcante, e al 13′ passa: pallone sulla fascia per Saelemaekers, che converge verso il centro e scarica un mancino non irresistibile su cui Skorupski non dà prova della sua bravura, finendo trafitto. Un ex bene, un ex male, e la strada per il BFC si mette in salita. Almeno all’apparenza, perché gli uomini di Italiano smaltiscono subito la mazzata e in un lampo ribaltano la situazione. Si comincia al 16′ da una scorribanda di Dominguez, che una volta arrivato al limite dell’area cede la sfera a Ndoye e quest’ultimo a Odgaard: lo svizzero serve nel mezzo l’accorrente Dallinga e l’olandese, pur non calciando benissimo, fa 1-1. Quindi, al 18′, Koné intercetta di mano un’inzuccata di Holm da calcio d’angolo (fallo peraltro seguito da una vistosa trattenuta di Pellegrini su Odgaard) e Abisso assegna il rigore, trasformato al 20′ da Ferguson (che non segnava dal 3 marzo 2024) per il 2-1. Esce Ndoye ed entra Orsolini, e al 26′ il numero 7 impegna Svilar al termine di uno dei suoi guizzi. Al 31′ è invece Odgaard a scaldare i guantoni dell’estremo difensore capitolino, bravo con una sola mano a deviare la potente traiettoria del danese. Tra le fila avversarie compaiono via via Celik, El Shaarawy, Pisilli, Baldanzi e Zalewski, e il forcing finale dei giallorossi è notevole: al 40′ Baldanzi entra in area superando Freuler e piazza a rimorchio una palla su cui Lucumí interviene alla grande, anticipando tutti e favorendo l’arrivo di Skorupski. Sul versante opposto Orsolini spreca un paio di contropiedi molto invitanti peccando di egoismo, ma i minuti trascorrono e il traguardo si avvicina, con anche Iling-Junior e Posch a portare il loro mattoncino alla causa. Sembra fatta, ma nell’ultimo minuto dei quattro di recupero gli ospiti si guadagnano un corner: sul traversone dalla bandierina si getta Ndicka, che spedisce la sfera sulla mano (neanche così lontana dal corpo) di Lucumí e si conquista, dopo on field review consigliata ad Abisso dal VAR Serra, il penalty del possibile 2-2. Fra le proteste felsinee (proprio Lucumí, ammonito e diffidato, salterà l’Inter) il definitivo pareggio diventa realtà al 53′, quando Dovbyk spiazza Skorupski dal dischetto. Difficile trovare le parole giuste per esprimere a dovere l’amarezza e la delusione derivanti da un altro colpo basso del genere, sempre allo scadere o quasi, forse è sufficiente osservare i volti affranti di Italiano e dei suoi giocatori al triplice fischio. Si può discutere del rigore o rigorino concesso alla Roma, si può e si deve sottolineare l’ennesima ottima prova dei rossoblù, specie nel secondo tempo, unita ad un’encomiabile capacità di reazione, poi però non si può fare a meno di chiedersi: perché in classifica il Bologna ha 29 punti e non i 34-35 (come minimo) che poteva già avere senza nemmeno contare le due gare in meno? In attesa di analizzare in modo più lucido la situazione, svestendo le emozioni contrastanti della serata, a voi i primi tentativi di risposta.
BOLOGNA-ROMA 2-2
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Holm (43′ st Posch), Beukema, Lucumí, Miranda; Freuler, Ferguson; Ndoye (23′ st Orsolini), Odgaard, Dominguez (43′ st Iling-Junior); Dallinga (33′ st Castro). A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Casale, De Silvestri, Erlic, Lykogiannis, Fabbian, Moro, Urbanski. All.: Italiano
ROMA (3-5-2): Svilar; Mancini, Hummels (33′ st Celik), Ndicka; Saelemaekers, Koné, Paredes (33′ st Pisilli), Pellegrini (33′ st El Shaarawy), Angeliño (39′ st Zalewski); Dybala (39′ st Baldanzi), Dovbyk. A disp.: Marin, Ryan, Abdulhamid, Hermoso, Sangaré, Romano, Shomurodov, Soulé. All.: Ranieri