Inter News 24
·29 Oktober 2024
Inter News 24
·29 Oktober 2024
Intervenuto sulle frequenze di Radio Serie A con RDS, Cristian Chivu ha parlato di alcuni temi legati all’Inter, a cominciare dal modo di giocare della squadra di Inzaghi per poi passare ad alcuni singoli allenati da lui nella Primavera nerazzurra.
LA COPPIA CHIVU-SAMUEL – «Quell’anno subimmo 15 gol prima dell’ultima giornata, che giocammo a scudetto acquisito facendo 3-3. Per farvi capire: rosicammo per un gol di Chevanton al 90′, un 3-1 del Lecce, che interruppe una striscia di 8-9 partite senza gol. L’anno dopo lo scudetto ho avuto paura di retrocedere con la Roma. Sono sempre finito primo, secondo, massimo quarto in classifica. Quell’anno, pur avendo una squadra forte, diventò una stagione difficile».
SUL GIOCO DELL’INTER DI INZAGHI – «Ha un calcio propositivo. Attacca in 7/8 giocatori. Cerca di dominare e per questo è più esposta. C’era una difesa più bassa la scorsa stagione e si andava più in transizione. È una scelta dovuta alla fiducia che questa squadra ha acquisito e alla forza dei singoli. C’è anche poco tempo per lavorare con le tante partite da giocare. Dopo la seconda stella può abbassarsi leggermente l’attenzione. Può anche non essere a livello dell’anno scorso ma l’Inter rimane fortissima. Può rivincere lo Scudetto».
SU FABBIAN – «Fabbian è cresciuto con me. Under 17, 18 e Primavera insieme. Sono contento di vederlo in Serie A a Bologna dove viene valorizzato. Ho sempre creduto nelle sue qualità fisiche e nella sua predisposizione al lavoro. Un giovane ambizioso, anche sbagliando, che voleva migliorare, portare avanti il suo sogno. L’anno in B lo ha aiutato. Ha giocato tanto e fatto gol. Anche con me si inseriva. Un 8 di inserimento. Ha sempre avuto questo bel vizio di credere in ogni pallone in area di rigore».
SU CASADEI – «Era capocannoniere della Primavera da centrocampista. Insieme a Fabbian costruivano una coppia di interni strutturati, con gamba. Era un piacere lavorare con loro. Spero di vederli nella Nazionale maggiore. La scelta di Cesare di andare all’estero lo ha fatto maturare nelle difficoltà. I frutti li vedrà più avanti, ne sono certo. È un giocatore forte, completo, farà una grande carriera».