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·4 April 2025

Milan, c’è il rischio che l’ingaggio di Paratici salti: i motivi

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In casa Milan la questione ds continua a tenere banco. I contatti e il dialogo con Fabio Paratici sono proseguiti fino a ieri sera e l’ex ds di Juve e Tottenham resta (per il momento) ancora tra i profili che Giorgio Furlani sta valutando con attenzione

Milan, c’è il rischio che l’ingaggio di Paratici salti: i motivi

Nonostante i segnali di apertura, l’accordo tra il Milan e Fabio Paratici è tutt’altro che definito. I nodi da sciogliere sono diversi, e nessuno di questi può essere considerato secondario.


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Nei giorni scorsi, sia l’amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani, sia l’entourage di Fabio Paratici avevano lasciato intendere che le notizie circolate su un’intesa imminente fossero premature. La trattativa esiste, è concreta, ma resta ancora in fase di valutazione, con ostacoli non banali da superare.

Il nodo della squalifica Il punto più delicato resta la squalifica che pende sull’ex dirigente di Juventus e Tottenham. Se in un primo momento si era parlato di una scadenza fissata al 20 luglio, fonti aggiornate indicano che il termine effettivo è l’11 luglio 2025. Una differenza di pochi giorni sul calendario, ma significativa dal punto di vista organizzativo, perché durante il mercato estivo ogni momento può essere cruciale.

A ogni modo, l’operatività di Paratici resterà limitata almeno fino a quella data, e questo inevitabilmente condiziona le strategie rossonere nel breve periodo.

L’aspetto economico e le offerte concorrenti Un altro elemento che frena l’intesa è l’aspetto economico. Paratici ha ricevuto proposte più remunerative da altri club, e il Milan, finora, non ha pareggiato tali offerte. A compensare la differenza, secondo la visione della dirigenza milanista, dovrebbe essere l’attrattività del progetto tecnico e la possibilità di incidere in un club con ambizioni europee.

Operatività e margini d’azione: richiesta centrale Paratici, dal canto suo, pretende ampi margini di manovra. Accettare un incarico tecnico, per lui, significa poter agire con autonomia su budget e strategie di mercato. In quest’ottica, si è parlato anche della possibile chiusura del gruppo di lavoro attualmente in carica, un cambio strutturale che richiederebbe un pieno allineamento con la proprietà, al momento non ancora emerso.

Frenata Milan: si riaprono i casting? Tutti questi elementi — squalifica, ingaggio, poteri operativi e clausole contrattuali — hanno portato il Milan a riflettere e, forse, a rallentare il processo decisionale. Non si può escludere che il club scelga di guardarsi attorno e riprendere i contatti con altri candidati per il ruolo dirigenziale.

A confermare la situazione in divenire è stato lo stesso Furlani, che ha dichiarato: “Stiamo trattando, ma non è ancora fatta”. Un messaggio chiaro, che rispecchia perfettamente il momento attuale.

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