Ranieri: “Si parla troppo dell’allenatore Io propongo nomi, poi decide Friedkin” | OneFootball

Il Corriere della Sera (G. Piacentini) – «Affrontare il Como in questo momento è come andare dal dentista, ma senza anestesia». Ranieri cita Pep Guardiola, che qualche anno fa aveva usato parole simili per definire l’Atalanta di Gasperini: il tecnico della Roma, per svincolarsi sul pressing riguardo al suo successore sulla panchina giallorossa, mette l’accento sul prossimo avversario. «Parliamo tanto della prossima stagione – le parole di Ranieri – ma domenica arriva un avversario davvero forte. Il Como è il Parma degli anni ’90, è una squadra destinata a salire tanto: mi aspetto una partita difficilissima. Dovremmo essere attenti e super preparati ad ogni evenienza: sono bravissimi, Nico Paz e Diao sono due fenomeni e con un allen-tore spagnolo, che li conosce e ha una certa filosofia, stanno facendo bene». Inevitabile la domanda su Fabregas come suo (eventuale) successore alla Roma. «Non so se sia pronto, ma fra trequattro anni sono certo che lo vedremo in un top club europeo».

«Un ritorno di De Rossi? Mi hanno detto che è un grande allenatore, deve fare il suo percorso e poi tornerà alla ma più forte di come è stato qua».

Di sicuro darà il suo parere su chi dovrà prendere il suo posto, ma poi la scelta definitiva sarà dei Friedkin. «Mi hanno preso anche con la mansione di scegliere il mio successore, posso consigliare ma saranno i proprietari a decidere. È mio compito dare un ampio ventaglio di persone che possano guidare la Roma, e questo farò. Non mi sento sminuito da questo ruolo, credo che la presidenza si fidi di me, di ogni allenatore dirò pregi e difetti e poi saranno loro a chiedermi altre delucidazioni. Se porto dei nomi è perché ci credo e li reputo validi per allenare questa squadra, ma poi il presidente ha il diritto di scegliere. Gasperini? Ogni giorno esce un nome».

Hummels potrebbe deci-dere di salutare a fine stagione. «Sta a lui la scelta, bisogna rispettarlo e capire se ha ancora voglia di correre e sacrificarsi. Ora è disponibile: dobbiamo giocare tre partite a settimana e io cerco di mettere quelli che reputo giusti per battere gli avversari».