Calcionews24
·30 Oktober 2024
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Giornata di vigilia per Paolo Vanoli. Domani sera, alle ore 20e45, il tecnico scenderà in campo per una nuova (e difficilissima) sfida: Roma Torino. Parliamo della gara che andrà in scena alle ore 20e45 tra le mura dello Stadio Olimpico e valida per la giornata numero 10 del campionato di Serie A. Nella notte di Halloween, contro i giallorossi i granata sono quindi chiamati a confezionare una prova pressoché perfetta, nella speranza di poter dare così continuità al successo ottenuto nell’ultima apparizione casalinga contro l’Empoli, arrivato a sua volta dopo il ko contro il Cagliari.
D’altro lato, ad attendere proprio Vanoli e il suo Torino ci sarà nientemeno che l’ex allenatore della scuderia piemontese: Ivan Juric. Lo stratega serbo – subentrato in corso d’opera a Daniele De Rossi – vede la sua permanenza nella capitale decisamente in bilico, complice la recente pesante debacle confezionata con la Fiorentina. Paradossalmente il futuro del nativo di Spalato può dipendere proprio dall’incontro con il suo passato. Di questo e di molto altro ancora avrà modo di parlare Vanoli – a partire dalle ore 13.30 – questo pomeriggio in conferenza stampa. Vediamo l’intervista completa dell’allenatore dinanzi ai giornalisti riuniti. Le sue parole LIVE verso Roma Torino.
Prende la parola Vanoli:
«Oggi è doveroso partire facendo sentire la vicinanza alla famiglia nel ricordo di Matilde. Da sportivo e da genitore, sono cose che toccano profondamente. Ci tenevamo come staff e come club…è una tragedia che ti tocca».
Come sta la squadra?
«La squadra sta bene, abbiamo recuperato bene. Quando arrivano risultati positivi poi si recupera meglio e più in fretta»
Tanti giocatori in gol dopo l’infortunio di Zapata?
«Penso che ho sempre dimostrato che guardo sempre al collettivo in tutte e due le fasi. Per migliorarsi guardiamo sempre le cose negative, invece oggi ho fatto vedere anche ai ragazzi quanto di buono stiamo facendo. I processi sono lunghi, non si può cambiare tutto in 45 giorni. Siamo però consapevoli che c’è molto da fare»
Insidie contro un avversario in crisi? Cosa aspettarsi da Roma-Torino?
«Le insidie di una grande squadra. Costruita per obiettivi completamente diversi, importanti. Stiamo attenti, perchè sono giocatori che possono ritrovare motivazioni importanti, soprattutto davanti al loro pubblico. I campioni possono risolvere le gare individualmente. Dovremo essere bravi a gestire la partita, ci saranno molte partite sotto l’aspetto emotivo e dovremo capire i momenti».
Ilic e Sosa come stanno?
«Sosa domani è con noi. Sono contento, abbiamo fatto una valutazione sbagliata sul suo infortunio. Questa è una cosa che quando parlo di mediocrità dobbiamo migliorare tantissimo. Faccio i complimenti a Borna, è stato lui che ha voluto approfondire il discorso, per fortuna è già rientrato. Ilic? Siamo quasi in dirittura d’arrivo. Stiamo facendo dei test, speriamo di averlo con la Fiorentina. Mediocrità? Si, io voglio di più di tutti. L’ho sempre detto! Anche dallo staff? Sì, da tutti. I dettagli fanno la differenza, dal campo all’agronomo che deve dare di più».
Un pensiero su Juric?
«Qua penso che abbia fatto un ottimo lavoro. Io ho idee completamente diverse, ma ogni allenatore ha le proprie idee, fino a quando io non dimostrerò di fare più punti del mio predecessore vuol dire che è stato bravo. Ora lui ha l’opportunità di far vedere il suo valore in una squadra importante. Quando giochi uomo su uomo, l’interpretazione farà la differenza. Gli inserimenti senza palla…gestire i momenti. E i centrocampisti saranno fondamentali».
Hai parlato di mediocrità. Credi che la società sta crescendo?
«La sto cercando per quanto riguarda il mio contesto. Sono stra convinto che l’unione fa la forza e i dettagli non passano solo attraverso la domenica in campo. Ma dal quotidiano. E questo dipende da tutti. Da ogni persona pretendo di più, e io mi metto in prima linea. Anche perchè il risultato dipende da me. Da questa estate piccoli passi sono stati fatti, poi per costruire qualcosa di grande ci vuole tempo. Però piccoli passi sì».
Ci sono stati però dei ritardi tecnici, da Buongiorno a Bellanova…
«Ti fermo subito, io ho parlato di altre cose»
Magari sul Robaldo allo stadio…
«Io parlo su quello che posso controllare! Io devo migliorare quello che posso controllare, voi uscite dal discorso. Quello che posso controllare sono gli ambienti dove lavoro e le persone che lavorano con me. Compresi i giocatori. Io non posso controllare cose che non ho in mano. E’ giusto crearsi obiettivi vicini. Mon posso parlare di stadio o centro sportivo…quelli sono sogni che ci diciamo. E’ come l’obiettivo: ‘Posso vincere lo scudetto’? A parlare siamo bravi tutti, ma come si raggiunge? E il come si raggiungere sono gli obiettivi brevi. Che sono i 40 punti, arrivare alla salvezza, poi l’Europa League. Per arrivare lì, bisogna costruire dei micro obiettivi per arrivare al macro obiettivo. Io mi pongo dei sogni, per raggiungerli mi pongo micro obiettivi. Questo è quello che ho detto alla squadra. Il come passa attraverso i miglioramenti, non commettere errori dentro e fuori dal campo, i dottori che devono dare di più, il massaggiatore, l’agronomo…tutti. Io, gli obiettivi, li raggiungo così»
Roma, Fiorentina e Juve. Cosa si aspetta ora? Come vorrebbe arrivare dopo il derby?
«Vorrei continuare a vedere la determinazione che finalmente ho visto col Como. Vorrei continuare a vedere delle prestazioni. Nel primo tempo col Como siamo mancati in questo, dopo l’intervallo siamo tornati ad essere un po’ più fluidi. Dobbiamo essere concentrati a non prendere gol, perché abbiamo visto che è importante, ma anche a conquistare i tre punti. Ma dobbiamo essere consapevoli che per ottenere tutte queste cose bisogna trovare la prestazione».
Njie cosa deve fare ora?
«Deve fare quello che ha fatto fino adesso, poi dipenderà anche dalle persone che gli girano intorno. I giovani hanno sfruttato le loro chance. Sono stati bravi, anche Dellavalle ha fatto gol…E’ importante mettersi in gioco altrove, è un esempio. E’ un esempio io che ho mandato Balcot, Ciammaglichella e Gabellini in Primavera e hanno perso 3-2. Contro la Juve non c’erano e hanno vinto. Bisogna lasciare tranquilli i giovani e farli crescere, Njie deve sapere che per noi è un ragazzo importante, ma deve stare con i piedi per terra. E dipende anche da voi. Io è dall’inizio che a Nijie tiro schiaffi…(ride, ndr). Come ai miei figli»
Credi che il gruppo abbia capito la tua filosofia? Hai visto risposte…
«Le ho viste. E’ un aspetto della crescita. Bisogna fare uno step per volta. La vittoria contro il Como per come è arrivata mi ha fatto vedere questo»
Ricci dove deve migliorare ora?
«Penso che dipende da parte di tutti. Lui ha queste dote innate, però a Samuele più di una volta ho fatto vedere cosa deve migliorare. Per me il centrocampista forte è quello che vede subito la giocata davanti. Lui a volte rallenta un po’ e non è così veloce a vedere la palla in profondità. Ma è bello parlare con Ricci, è lui che se ne accorge e ne è cosciente»