Ulivieri consiglia Italiano: «Dai retta al tuo cuore, a Bologna si può ricreare qualcosa di simile all’Atalanta» | OneFootball

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Calcionews24

·22 Mei 2025

Ulivieri consiglia Italiano: «Dai retta al tuo cuore, a Bologna si può ricreare qualcosa di simile all’Atalanta»

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Le parole di Renzo Ulivieri sul tecnico del Bologna Vincenco Italiano: «La finale dell’Olimpico è stato il manifesto perfetto della sua filosofia»

Renzo Ulivieri in una intervista al Resto del Carlino ha parlato della situazione di Vincenzo Italiano dopo la vittoria della Coppa Italia con il Bologna. Di seguito le sue parole.

ITALIANO E IL CORTEGGIAMENTO DEI CLUB – «Italiano ha un contratto col Bologna, ma è naturale: succede a tutti gli allenatori bravi. E lui quest’anno ha fatto qualcosa di veramente speciale. Lunedì ero a Bologna alla consegna del ‘Premio Bulgarelli’ ed è stata l’occasione per fargli i complimenti. Anche per la sensibilità dimostrata in quel pensiero per la famiglia di Joe Barone dopo la vittoria della Coppa Italia».


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UN ORGOGLIO PER COVERCIANO – «Lo è, senza dubbio. Soprattutto per come lui ha saputo declinare un concetto fondamentale, che insegniamo a tutti quelli che fanno il corso: la flessibilità».

L’ARTE DI ADATTARSI – «Italiano a Bologna ha cambiato tanto rispetto agli anni di Firenze. Le idee di base le ha conservate, ma poi è stato bravo a modificare tante piccole grandi cose che alla fine hanno fatto la differenza. Bravo soprattutto ad adattarsi alle caratteristiche dei giocatori e alla filosofia di lavoro che a quei giocatori era stata trasmessa da chi c’era prima. Ecco, se metti insieme tutte queste cose esce il senso di quello che dev’essere l’allenatore».

UN CONSIGLIO SOLO – «Non me la sento di dargli dei consigli. A parte uno: dia retta al cuore».

L’AMORE DI BOLOGNA – «C’ero e mi sono emozionato: nel toccare con mano tutto quell’affetto ho rivisto la mia Bologna. Ma potrei pure togliere l’aggettivo “mia”: Bologna è questo, punto. Bologna è quei centocinquanta ragazzi della curva che mi sono venuti a salutare a casa, a San Miniato, quando la squadra giocava in Coppa Italia a Empoli».

UN RICORDO LUNGO TRENT’ANNI – «Di strada ne ha fatta da allora questo club. Oggi c’è Saputo, che rappresenta una grande proprietà. Ma vorrei ricordare il mio presidente Gazzoni, che dalla C portò il Bologna a una semifinale di Coppa Uefa».

OBIETTIVO ATALANTA – «Io penso che collocarsi dove oggi sta l’Atalanta sia la strada più percorribile. Del resto la proprietà è forte e i dirigenti s’intendono sia di calcio che di economia».

IL GRUPPO PRIMA DI TUTTO – «La finale dell’Olimpico è stato il manifesto perfetto di questa filosofia che fa la fortuna di ogni allenatore. Bravo Vincenzo a ‘esasperare’ questo concetto e bravo chi l’ha preceduto, che ha allenato il gruppo a questa predisposizione».

LA SCUOLA ITALIANA DI OGGI – «Che la tanto bistrattata scuola italiana di allenatori dai tempi del catenaccio e contropiede ha fatto passi da gigante».

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