Footbola
·22 dicembre 2019
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·22 dicembre 2019
Ultimi giorni del 2019: l’anno solare conclude anche il decennio degli Anni’10, il numero più simbolico del mondo del calcio. La Liga è stato senza storia il campionato più dominante di questa epoca, capace di vincere 6 volte la Champions League nel decennio. Ripercorriamo anno per anno gli eventi simbolo del calcio spagnolo.
La stagione 2009/10 è stata la prima di Cristiano Ronaldo (all’epoca CR9 visto il 7 ancora di Raúl) con la maglia del Real Madrid, la pioniera della grande epoca del calcio spagnolo e della più grande rivalità sportiva di sempre. L’era Manuel Pellegrini al Bernabéu però non fu delle più felici e il Barcellona vinse entrambi i Clásicos dell’anno, oltre al campionato. Ma le prime sfide Messi-Ronaldo sono l’alba di qualcosa di mai visto.
Ci sono squadre che riescono a essere ricordate nonostante una retrocessione. L’Hércules, modesta rappresentante della città di Alicante, è uno dei simboli della Liga 2011. In particolar modo fu di grande impatto mediatico il suo avvio di stagione, tra un mercato che portò nomi di rilievo come Drenthe e David Trezeguet, e una vittoria contro il Barcellona di Guardiola, poi rivelatasi letale come quelle del Numancia nel 2008 e del Valladolid nel 2016, ossia che non evitarono la retrocessione. L’Hércules chiuse al penultimo posto ma rimane una squadra memorabile.
Difficile stabilire quale sia la miglior annata di sempre di Messi, perché i numeri non riflettono per forza la qualità della sua espressione calcistica. Ma il Messi del 2012 è stato a livello statistico, qualcosa di impressionante: i 91 gol segnati nell’anno solare fanno sì che il 2012 sia il suo miglior anno realizzativo di sempre. E per il Barcellona vincere la Liga non è mai stato così semplice
Dopo anni di buone soddisfazioni, il Málaga iniziò la sua fase di declino che l’ha portato fino agli anni stagnanti in Segunda attuali. E pensare che i Boquerones in quella stessa stagione vennero eliminati in maniera polemica ai quarti di Champions dal Borussia Dortmund poi finalista perdente dell’edizione, con un buon sesto posto finale in campionato. Ma l’estate portò i primi problemi di fair play finanziario e l’esclusione dalle coppe: da lì in poi ogni anno fu peggiore del precedente.
A ogni decennio la sua pazza Liga: se quello scorso aveva avuto la splendida edizione del 2007 del Tamudazo, questo ha avuto la Final del Camp Nou. Barcellona-Atlético Madrid all’ultima giornata, con il pareggio di testa di Godín che vale il titolo dopo lo splendido vantaggio di Sánchez che avrebbe consegnato la Liga al Barcellona: una delle partite di campionato più cariche emotivamente di tutto il calcio europeo. Terminata con un esito a sorpresa.
Nell’era del post Guardiola l’anno d’oro del Barcellona è senz’altro il 2015. Perché oltre alla Champions vinta a Berlino e al campionato trovato nel testa a testa col Real, si è vista la miglior alchimia di sempre tra Messi, Suárez e Neymar, la MSN, che si contende con la MVP (Messi-Villa-Pedro) il palmarès di miglior tridente della storia blaugrana. E anche la Liga fu strepitosa con loro tre, con il campionato vinto con 94 punti sui 92 del Real.
Dopo la retrocessione del 2012 il Villarreal ha vissuto annate complicate. Ma la 2015/16 fu finalmente quella del ritorno in Europa: Marcelino fu l’autore di un capolavoro tecnico, portando una squadra che aveva forti problemi sotto porta, a qualificarsi in Champions League, con soli 44 gol all’attivo. La sorpresa dell’anno fu Cédric Bakambu che segnò per 12 volte il Liga, sostanzialmente un quarto dei gol della squadra.
Il 2016 fu l’anno dell’arrivo di Zidane, il 2017 l’anno della sua consacrazione da allenatore. Perché la Champions l’ha portata a casa in tutti e tre i suoi tentativi, ma in campionato ha vinto solamente una volta. Nell’anno più dominante della carriera di Cristiano Ronaldo le Merengues riuscirono a vincere la Liga per la seconda volta e ultima volta nel decennio dominato dai successi del Barça. A ciò si aggiunse anche in estate la dominante doppia prestazione in Supercoppa Spagnola che sancì la superiorità in quell’anno del Real sul Barça.
Il 2018 è un anno fondamentale per la storia recente del calcio, soprattutto nell’eterna rivalità Messi-Ronaldo. Perché oltre al Pallone d’Oro di Modric che ha sancito l’interruzione del dominio dei due Fenomeni in quel torneo, CR7 ha lasciato il Real Madrid e anche la Liga. A livello tecnico una perdita incredibile, che ha anche causato le tremende gestioni Lopetegui-Solari sulla panchina dei Blancos, oltre a porre fine al capitolo più bello della storia del Clásico e fin qui, anche del calcio spagnolo.
L’unico successo del decennio del Valencia è arrivato all’ultima chiamata: dopo un digiuno di 10 anni i Che sono riusciti a vincere la Copa del Rey al termine di un’incredibile finale con il Barcellona grazie ai gol di Gameiro e Rodrigo. Si tratta, assieme alla Copa del Rey del Siviglia del 2010, dell’unico torneo del decennio vinto in Spagna da una squadra che non fosse Real Madrid, Barcellona o Atlético Madrid.