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·30 giugno 2021

28 anni e un talento ancora da scoprire: la storia di Mislav Orsic

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Se c’è un giocatore che avrebbe voluto e potuto cambiare il percorso “europeo” della Croazia, quello è senza dubbio Mislav Orsic: non per il suo talento, né tantomeno per la sua esperienza internazionale, ma per la sua voglia di rifarsi una carriera che lo ha visto sempre lontano dai principali palcoscenici del mondo del calcio.

Orsic, un talento fallimentare

Eppure, a 18 anni ancora da compiere, Orsic era una delle stelle nascenti del calcio croato: l’esordio in 1.HNL (la Serie A croata) arrivò ad appena 16 anni, con l’Inter Zapresic che non ebbe alcuna paura di lanciarlo fra i grandi. Già nella sua prima stagione arrivarono le prime gioie da professionista, ma la vera (o almeno così sembrava) affermazione del classe 1992 avvenne contestualmente all’arrivo di Perkovic sulla panchina dei gialloneri: con lui, infatti, Orsic riuscì a prendersi saldamente il posto da titolare, realizzando 12 gol e 5 assist ma non riuscendo comunque a salvare l’Inter Zapresic, che retrocesse in 2.HNL.


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Il suo talento era tuttavia troppo grande per scendere di categoria, e così lo Spezia, all’epoca militante in Serie B, decise di puntarci: a causa di alcuni problemi burocratici, il suo tesseramento slittò addirittura al 21 settembre del 2013, con l’esordio che arrivò solamente alla fine di dicembre. L’impatto con il calcio italiano fu quindi tutt’altro che facile, tanto che i liguri lo lasciarono ritornare in patria, all’HNK Rijeka, dopo una sola stagione. Nemmeno il Rijeka ci credette, e in quella stessa estate Orsic fu costretto a trasferirsi in prestito al Celje, squadra slovena che giocava nella massima divisione locale.

La rinascita in Asia

I 6 mesi passati in Slovenia non furono negativi, ma nemmeno sorprendentemente positivi: quel giocatore capace di giocare da titolare in tutte le nazionali giovanili croate sembrava essersi completamente perso, tanto che al rientro dal prestito il Rijeka decise di liberarsene un’altra volta. In Croazia non c’era più spazio per lui, per cui tentò il tutto per tutto trasferendosi in Asia, dove rimase per ben 4 anni: 4 anni fatti di poche ombre e tante ottime prestazioni, che gli permisero di affermarsi come il leader offensivo tanto degli Jeonnam Dragons quanto dell’Ulsan Hyundai, con cui nel 2017 vinse la prima coppa nazionale della storia del club.

Il ritorno in Europa e la definitiva esplosione

La sua rinascita sportiva gli valse l’interesse e l’investimento di 1 milioni di euro (non pochi per un club croato) della Dinamo Zagabria, il club più importante della Croazia e uno dei più importanti della Penisola balcanica. E proprio questo trasferimento ha cambiato per sempre la carriera di Orsic: con l’allenatore Bjelica, infatti, il classe 1992 è riuscito a trovare la sua dimensione, affermandosi sin dalla prima stagione come uno dei leader tecnici e caratteriali della squadra della capitale. Nella stagione 2019-2020, inoltre, è arrivato la definitiva esplosione a livello internazionale: merito dei 21 gol e 10 assist realizzati in stagione, fra cui va sottolineata la strepitosa tripletta che ha letteralmente travolto l’Atalanta nella prima gara dei gironi di Champions League.

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In questa stagione, inoltre, Orsic è riuscito addirittura a migliorare il proprio score. In campionato sono arrivati 16 gol e 7 assist, mentre in Europa League ha trascinato la sua Dinamo fino ai quarti di finale (l’ultimo club croato a raggiungere questa fase era stato l’Hajduk Spalato nel 1995), spazzando via il Tottenham di Mourinho con un’altra tripletta.

E ora, dopo un Europeo in cui Dalic ha preferito credere in Perisic piuttosto che in lui, Mislav Orsic potrebbe diventare la stella del calciomercato europeo.

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