Calcionews24
·10 aprile 2025
Adelio Moro: «All’Inter Mazzola mi fece tagliare i baffi, potevo finire alla Juve, invece arrivò Brady. Ero un rigorista infallibile, ma uno l’ho sbagliato apposta»

Calcionews24
·10 aprile 2025
Su La Gazzetta dello Sport Adelio Moro, regista degli anni ’70, ha raccontato la sua carriera. Che è passata attraverso diverse squadre e lo ha reso famoso per come sapeva calciare dagli 11 metri.
MAZZOLA – «Un giorno mi disse: ehi, ragazzo, ricordati che qui, all’Inter, i baffi li porto solo io».
RIGORISTA IMPLACABILE – «Sì, in serie A ne ho tirati dieci e dieci segnati. Anche in B e in C».
QUANTI NE HA TIRATI IN TUTTO – «Dalle mie personali statistiche: trentadue. Dieci in A, diciotto in B e quattro in C».
QUANTI NE HA SBAGLIATI – «Uno. Posso dirlo? Massì, tanto ormai è in prescrizione: quel rigore l’ho sbagliato apposta. In Serie B, con l’Ascoli a Catanzaro. Ultime partite, noi eravamo promossi, loro dovevano vincere per salire. Vado sul dischetto, non c’era un buon clima. Ho pensato: poi noi dobbiamo tornare a casa. Un tiretto debole, diverso dai soliti, e Mattolini lo ha parato. Qualcuno più tardi scriverà: Adelio che aveva paura di “non” sbagliare un calcio di rigore».
AD ASCOLI CON GB FABBRI – «Prima Mimmo Renna, tecnico di notevole spessore. Con lui sono diventato regista, mi ha messo a fianco gente grintosa, che correva e mi proteggeva le spalle. Siamo partiti e decollati»
IL QUARTO POSTO – «Sì, dopo Inter, Juve e Torino. Un’impresa. Gibì era una grande persona e un uomo di calcio. Ad Ascoli si stava bene. Ero il capitano, giocavo con piacere e allegria. Lì si pensava al pallone tutta la settimana».
ROZZI E LA JUVE – «Il presidente ci stimava, eravamo un gruppo unito. Ci sono rimasto cinque anni. Era arrivata anche una richiesta della Juve, ma Rozzi voleva un miliardo di lire, più Prandelli e Verza. La Fiat era in crisi, Agnelli non poteva far vedere che spendeva tanto. Sono rimasto all’Ascoli e Boniperti ha preso Brady dall’Arsenal per 900 milioni. Se fossi andato alla Juve, forse la mia carriera sarebbe stata diversa».