Calcio In Pillole
·19 novembre 2020
Calcio In Pillole
·19 novembre 2020
La crisi del mondo del calcio non si ferma al Vecchio Continente. Anche la Cina, paese che sembra aver sconfitto il Covid-19 ed in forte ripresa, valuta un taglio agli stipendi dei calciatori.
Parola del presidente della Chinese Football Association Chen Xuyuan; che sta valutando l’introduzione di misure atte a limitare gli ingaggi dei calciatori e di conseguenza le spese eccessive dei club. Il calcio cinese non è uscito indenne dalla crisi economica, derivata dallo scoppio della pandemia di Covid-19. A maggio infatti il Tianjin Tianhai ha presentato richiesta di bancarotta, in una situazione societaria già compromessa prima dello scoppio della crisi, a causa dei problemi giudiziari che hanno coinvolto il presidente del club, Shu Yuhui. Il caso del Tianjin è suonato come un campanello d’allarme per il calcio cinese, da qui la decisione di porre un tetto alle spese.
Chen Xuyuan ha evidenziato l’insostenibilità economica dei campionati, a causa delle spese eccessive. Sono quindi allo studio della Federcalcio cinese misure adeguate per frenare la spesa dei club e ridurre gli stipendi dei calciatori. “Mantenere il buon funzionamento dei campionati di calcio cinesi è un compito di cui ho parlato molte volte da quando sono venuto a lavorare alla Chinese Football Association – ha affermato Chen Xuyuan – e non credo che i nostri campionati siano sostenibili. La ragione principale della loro insostenibilità è la spesa eccessiva. Questo deve cambiare. Altrimenti, i campionati di calcio cinesi non dureranno a lungo”.
Già a inizio anno sono arrivate le prime misure per arginare le spese eccessive nel mondo del calcio. A gennaio la Chinese Football Association ha introdotto un tetto per gli stipendi dei calciatori stranieri, fissandolo a 3,3 milioni di dollari annui, mentre per i giocatori cinesi è stato fissato un limite di 1,4 milioni di dollari sugli ingaggi annuali. È già in vigore dal 2018 invece una tassa del 100% relativa ai costi di trasferimento di giocatori stranieri. Questo provvedimento strumento ha lo scopo sia limitare le spese dei club cinesi per gli acquisti dall’estero (ricordiamo gli acquisti di Tevez e Pellè, con annessi stipendi faraonici); ma anche quello di incentivare lo sviluppo del calcio giovanile cinese, destinando il ricavo della tassa al finanziamento dei vivai nazionali.
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