LazioPress.it
·30 aprile 2025
Baroni e il calo della sua Lazio: problemi difensivi seri

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·30 aprile 2025
Ancora viva la delusione del pareggio casalingo tra Lazio e Parma. Per i biancocelesti era una grande occasione per fare un bel balzo in avanti per quello che riguarda un piazzamento per la partecipazione alle prossime coppe europee. Allo stadio Olimpico è arrivato un Parma corsaro e agguerrito ed è bastato troppo poco per mettere in difficoltà gli uomini di Marco Baroni.
Gli errori sono stati i soliti, una difesa che perde riferimenti e fin troppe volte va completamente in tilt incassando gol più che evitabili con errori elementari ed ingenui.
Il primo dato spaventoso è che da novembre che la Lazio subisce ininterrottamente gol in casa. L'ultimo clean sheet tra le mura amiche è lo 0-0 contro la squadra bulgara del Ludogorets. Passando al campionato invece è addirittura dal 3-0 nella gara d'andata col Bologna (risultato peraltro reso inutile dal tracollo al ritorno che ha invertito l vantaggio negli scontri diretti ) che la porta biancoceleste non resta inviolata. In generale i numeri della difesa della Lazio sono da parte destra della classifica: con 43 gol subiti la squadra di Baroni è undicesima in Serie A.
Un altro dettaglio importante che ritrae la delicatezza della situazione difensiva sono i gol subiti nei primi minuti del secondo tempo. Una statistica che preoccupa perchè non riguarda più esclusivamente la fase tattica, che già non brilla difensivamente, ma anche quella mentale. Una squadra spesso si scolla aprendo autentiche voragini nella retroguardia e che rende tutto fin troppo facile all'avversario.
Una curiosità che sicuramente è nata spontanea nella mente di tanti tifosi ed addetti ai lavori è la seguente: “Baroni era un difensore e tutti questi problemi in difesa?”
Una domanda più che lecita, di solito, anche se non è una regola fissa, chi è stato difensore sa curare particolarmente bene anche la retroguardia ma i numeri in questo caso non dicono questo. Tra l'altro mister Baroni ha avuto anche importanti allenatori, nella sua carriera da calciatore, particolarmente legati alla fase difensiva come elemento prioritario, allenando squadre modeste che lottavano anche per rimanere in serie A e che quindi facevano del famoso catenaccio un'arma non da poco. La lista dei nomi è lunga: si va da Nedo Sonetti, a Luigi Cagni ad Attilio Perotti, passando poi ai mister big come Luigi Maifredi, Alberto Bigon, Angelo Sormani, Giancarlo De Sisti. Quasi una stagione intera che i tifosi aspettano un miglioramento difensivo che a quanto pare non arriva.