Benetton: «A fine 2024 Edizione varrà 13 mld. Ponte Morandi? Momenti dolorosi» | OneFootball

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·10 ottobre 2024

Benetton: «A fine 2024 Edizione varrà 13 mld. Ponte Morandi? Momenti dolorosi»

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«Momenti drammaticamente dolorosi». In una lunghissima intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, la prima dopo la sua nomina a presidente di Edizione Holding, Alessandro Benetton è tornato a parlare dei momenti seguiti al crollo del Ponte Morandi, a Genova, di proprietà della società Autostrade, a quel tempo controllata da Atlantia.

«Il mio mestiere è stato rimettere in ordine le tradizioni e cancellare le cattive abitudini. E con i miei cugini lo abbiamo fatto rimettendo al centro i valori dei padri fondatori. Certo la cicatrice e il dolore rimangono, fanno parte della nostra storia», ha proseguito il numero uno del gruppo che fa capo al vasto business della famiglia, che va dalle infrastrutture di trasporto all’abbigliamento, dalla ristorazione veloce alle infrastrutture digitali, fino al settore immobiliare e agricolo.


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«Purtroppo, portiamo nel nostro bagaglio esperienze che non possono essere cancellate. Ma anche se è ben noto il mio disaccordo su scelte talvolta fatte in passato, il mio giudizio sulla mia famiglia, composta da persone specchiate, non cambia». Ora, ha aggiunto, «siamo all’opera con il CEO Enrico Laghi e con manager qualificati puntando sui giovani e sul lavoro di squadra, su innovazione e sostenibilità».

«Edizione è una grande piattaforma con cuore e testa italiani anche se per il 70% è internazionale, le novità sono state tante e le abbiamo gestite in tempi record» diventando «più grandi, più solidi, più diversificati», ha aggiunto Benetton parlando del gruppo. «I risultati di quella che ho definito, appena assunto l’incarico, la sfida più grande della mia vita lo stanno dimostrando e lo dimostreranno sempre di più».

Tutto ciò considerando che questo insieme di aziende a fine anno avrà un valore di mercato intorno a 13 miliardi. In meno di tre anni, sottolinea Alessandro Benetton, il valore di Edizione «è aumentato di oltre 3 miliardi di euro, al ritmo di 1 miliardo di euro l’anno. E con un tasso di rendimento interno dell’8,24% al netto della Benetton Group».

Parlando invece di Mundys (il nome acquisito dalla vecchia Atlantia nel marzo del 2023), Benetton chiude per il momento a un ritorno in Borsa: «Non è nei programmi attuali» e «non vedo proprio nella quotazione elementi di particolare vantaggio. La Borsa costringe a rispettare regole senz’altro utili, per esempio per governance e sostenibilità, ma noi siamo già allineati».

Un altro passaggio interessante dell’attività di Edizione riguarda Autogrill: «Il focus è sull’innovazione tecnologica per tutte le realtà del gruppo», come ad esempio «l’Innovation Hub di Fiumicino che ha coinvolto oltre mille start up provenienti dai cinque continenti, sulla Silicon Valley all’Asia» e «anche Autogrill sta lavorando per far nascere un Innovation hub che supporti lo sviluppo di start up nel food and beverage in mobilità».

«Insieme a Enrico Laghi, ci aspettiamo che da attività avviate in Italia nascano progetti scalabili a livello di mercati internazionali, così da consentire al Gruppo di sperimentare e cogliere in anticipo le evoluzioni del mercato, senza aspettare che arrivino le proposte del banchiere di turno. Un ruolo potranno giocarlo i settori del private equity e del venture capital».

«In questo senso, l’alleanza con 21 Invest, con il suo track record ventennale fatto di 1,6 miliardi di fatturato aggregato e 7500 dipendenti, potrà essere molto utile. Ne è già un esempio 210 Ventures, la controllata del venture capital di 21 Invest», ha concluso Benetton nella sua intervista.

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