Calcionews24
·5 dicembre 2024
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Intervistato da Sport Bild, Yann Bisseck racconta un lato inedito di sé, relativo ai suoi inizi nel mondo del calcio e alle difficoltà avute in Portogallo. Il centrale dell’Inter ha rivelato di essere stato molto vicino all’addio al calcio.
L’IDEA DI LASCIARE IL CALCIO PER STUDIARE MEDICINA – «Quando ero a Guimaraes ero spesso infortunato e pensavo: forse dovrei lasciar perdere e tornare al mio piano originale di studiare medicina. Mi chiedevo se fossi davvero tagliato per il calcio professionistico e sono arrivato vicino a mollare. Fortunatamente, c’erano persone che credevano ancora in me e mi davano coraggio. Uno di loro era Vito Leccese, allora scout del Chelsea e originario di Colonia. Durante la stagione 2017/18, aveva persino cercato di portarmi al Chelsea»
QUANTO ERO VICINO A LASCIARE IL CALCIO? – «Molto vicino. In Portogallo si diceva inizialmente che si puntasse sui giovani che non avevano spazio nella loro lega. Poi, però, la strategia cambiò. Era la mia terza esperienza in prestito e non era andata bene. Il mio piano era quello di trasferirmi a Berlino con un compagno di squadra, condividere un appartamento e studiare medicina. Poi, improvvisamente, ricevetti un messaggio dal padre di Noah Holm, un mio compagno di squadra in Portogallo. Si trattava di David Nielsen, che era l’allenatore capo dell’Aarhus. Aveva sentito da suo figlio che avevo del potenziale e mi voleva in squadra. All’inizio pensai: ‘Cosa ci faccio in Danimarca?’. Credevo che non sarei mai uscito da lì. Ma poi ho cambiato prospettiva: era la mia ultima possibilità. Decisi di provarci. Guardando indietro, è stata la decisione migliore della mia vita! Nel secondo anno arrivò anche Uwe Rösler, ex calciatore e allenatore tedesco, e le cose andarono molto bene con lui ad Aarhus».