PassionePremier.com
·14 novembre 2020
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Classe 1983, texano, da molti riconosciuto come il più grande soccer player americano di sempre. Ritirato ormai da un paio di stagioni, Clint Dempsey non ha mai fatto parlare troppo di sé, rimanendo con la testa sul campo e ottenendo grandi risultati in uno sport che, nonostante la crescita sostenuta degli ultimi anni, gli americani considerano sempre troppo poco nella loro scala valoriale. Ma oggi che fine ha fatto?
Viene selezionato al primo giro del Draft MLS 2004, lo stesso di Freddie Adu e Michael Bradley, dai New England Revolution. Dopo soli due anni (vincendo il Rookie of the Year), con due finali del campionato MLS all’attivo, il Fulham gli apre le porte dell’Europa. Lì trova altri due americani di ottimo livello – Bocanegra e McBride – e comincia una crescita che lo porta a stabilizzarsi come uno dei migliori giocatori di seconda fascia in Premier League.
Nel Fulham ottiene i migliori risultati della propria carriera, con 60 gol in tutte le competizioni e una finale di Europa League persa per un soffio. Dopo sei anni continuamente in crescendo, il Tottenham decide nel 2012 di portarlo al livello successivo. Con gli Spurs il texano scende in campo 43 volte in un anno in quattro diverse competizioni, ma non ottiene risultati degni di nota, se non una qualificazione in Champions sfiorata a vantaggio dei grandi rivali dell’Arsenal.
A quel punto, a soli 30 anni, decide di tornare in patria con i Seattle Sounders, regalandosi quasi sei stagioni piene di successi. Vince una MLS Cup nel 2016 e ne perde un’altra l’anno dopo (la terza della carriera) e porta a casa una US Open Cup, la quarta in sei stagioni per la franchigia, terminando nel 2018 la propria brillante carriera. A questo aggiunge 141 presenze con la nazionale statunitense e 57 gol (prima ogni epoca in questa classifica).
Il 29 agosto 2018 Clint Dempsey annuncia il suo ritiro dal calcio giocato. La notizia arriva due anni circa in ritardo rispetto a quanto ci si aspettasse: nel 2016 infatti il texano aveva sofferto di aritmia cardiaca, venendo costretto a giocare pochissime partite durante la stagione, ma aveva poi ripreso senza ulteriori problemi con il nuovo anno.
Quando i Sounders hanno organizzato una cerimonia in suo tributo, il texano ha pronunciato esattamente zero parole. Non uno dedito ai proclami o alle grandi uscite di scena. Ed è proprio il momento del ritiro ad averlo dimostrato più di ogni altro: pochissime parole, una sola riga, un post su Instagram, per annunciare di aver appeso le scarpe al chiodo. Lui che tra l’altro non ha un gran rapporto con i social: pochissime interazioni all’anno, sempre singole frasi, per uno che si definisce ‘avid fisherman’.
Nel 2019 poi un utente su Twitter lo aveva stuzzicato. Negli Stati Uniti infatti negli ultimi anni è cresciuta la passione per il calcio indoor, con Landon Donovan e Jermaine Jones che, a carriera terminata, hanno fatto un tentativo. Dempsey ha risposto, nel suo stile: «nah sono a posto ruffiano.»
Padre di quattro figli, di cui l’ultimo nato pochi mesi fa, vive ancora nell’area di Seattle, dove i propri figli frequentano la scuola. Per il resto fa sempre il pescatore, dilettandosi di tanto in tanto in un’altra sua passione: la musica hip-hop. Come recita la sua bio su Twitter, perfettamente calata nel personaggio.
di Daniele Calamia