Conceicao: «Botta grande 1-0 Inter, carattere Milan! Leao fenomeno» | OneFootball

Conceicao è intervenuto dopo Inter-Milan, finale di Supercoppa italiana andata in scena alla Kingdom Arena di Riad e vinta dai rossoneri 3-2. Ecco tutte le dichiarazioni a caldo affidate a Mediaset dal tecnico rossonero

COMPATTEZZA – Sergio Conceicao ha parlato così al termine di Inter-Milan: «Sono molto contento per i giocatori perché non era facile, l’ambiente non era al meglio e noi avevamo pochi giorni per lavorare su tante cose. Anche perché affrontavamo due squadre di grandissimo livello. Il merito va a loro che hanno assorbito tutto quello che abbiamo detto, chiaramente ci sono stati errori e cose da migliorare perché l’avversario era di qualità, ma sono coscienti di questo. Con umiltà possiamo fare sei mesi buoni per arrivare in zona Champions dove dovrebbe essere il Milan, e non al settimo posto come in questo momento. Da domani pensiamo al Cagliari che è importante».

CONCETTI E CORREZIONI – Conceicao spiega cosa è successo nell’intervallo: «Cosa è successo nell’intervallo? Alla fine abbiamo aggiustato due/tre cose in fase offensiva, è stata una botta grande quando abbiamo preso gol alla fine del primo tempo e a inizio secondo non abbiamo letto bene e hanno fatto il 2-0. Ma questo vuol dire che la squadra ha carattere, è riuscita a vincere due partite contro due grandi squadre. Nell’intervallo l’allenatore deve correggere alcune cose, per questo mi pagano. Se vogliamo essere compatti tutti i reparti sono importanti, poca distanza tra questi reparti e io so che i difensori che abbiamo e anche i centrocampisti possono fare meglio da questo punto di vista. Devono avere il coraggio perché se vogliamo ritornare il grande Milan devono avere questa fame e questo coraggio. Bisogna lavorare, loro hanno già capito tutto perché sono intelligenti. Complimenti a loro che hanno capito cosa dovevamo fare per vincere».

FENOMENOMALE – Conceicao chiude il suo intervento con un elogio importante a uno dei suoi: «Leao? Lui è un fenomeno, veramente gliel’ho detto a fine partita. Lo conosco da tempo, è portoghese come me: solo che lui è un portoghese rilassato, io sono più intenso. Deve imparare due/tre cosine e per me può essere davvero il miglior giocatore del mondo perché ha tutto, deve solo capire quelle due/tre cose che deve fare in campo. Ha tanta qualità ma deve metterla a disposizione di tutta la squadra per essere sempre più forte».