Conferenza stampa Conceicao: «In giro troppe bugie e la cosa non mi piace. Ci serve equilibrio. Ecco perchè Morata è andato via. E su Santiago Gimenez…» | OneFootball

Conferenza stampa Conceicao: «In giro troppe bugie e la cosa non mi piace. Ci serve equilibrio. Ecco perchè Morata è andato via. E su Santiago Gimenez…» | OneFootball

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·1 febbraio 2025

Conferenza stampa Conceicao: «In giro troppe bugie e la cosa non mi piace. Ci serve equilibrio. Ecco perchè Morata è andato via. E su Santiago Gimenez…»

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Conferenza stampa Conceicao – Queste le dichiarazioni dell’allenatore portoghese alla vigilia del derby contro l’Inter

Mister Sergio Conceicao, alla vigilia di InterMilan, match valido per la 23esima giornata di Serie A, presenta il derby in conferenza stampa da Milanello.

INTER – «Questo equilibrio è importante, guardare i punti forti dell’avversario e equilibrare a livello di organizzazione. Li ho affrontati anche in Champions col Porto, non sono cambiati tanto. I giocatori si conoscono troppo bene, l’allenatore non è cambiato. È troppo importante questa conoscenza, è un qualcosa di molto positivo per loro. Noi dobbiamo capire cosa possiamo fare per contrastare questa dinamica di gioco e capire le loro debolezze, che hanno come tutte le squadre al mondo».


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MOMENTO DELLA SQUADRA – «Una domanda molto interessante perché in questo periodo di mercato aperto ho già detto che è aperto per troppo tempo, un mese. Anche a livello di testa, muove qualcosa a livello emozionale. Non vogliamo, sappiamo cosa dobbiamo fare. Stiamo lavorando sulla situazione del gioco, che mi interessa. Leggo tante bugie e mi danno fastidio, non mi piace. Sono sempre qua ogni 3-4 giorni, se avete qualche dubbio io vi rispondo, non è un problema. Ma le bugie fanno male, i giocatori oggi sono tutti i social media e non è facile gestire un gruppo con questo mercato, con le notizie e con il tanto lavoro che dobbiamo fare sul campo. A volto mi ritrovo a gestire altre cose che non mi appartengono ma devo gestire perché solo con il mio gruppo al migliore livello posso vincere».

ULTIME VOCI – «Non vado a parlare di queste cose, fanno parte del gruppo. Noi dobbiamo concentrarci per lavorare nel migliore dei modi per fare una bella partita domani e riuscire a vincere. Sappiamo che questo è un periodo un po’ delicato, si parla tanto di mercato e di altre cose. Quando c’è un risultato negativo poi ancora di più. Lo so, lo capisco. Non mi vedete mai arrabbiato quando mi dite che la squadra non gioca bene perché lo rispetto, fa parte del vostro lavoro. La vostra opinione la cambio vincendo le partite. Altre cose superano il mio raggio d’azione. Interferisce? Sì, è un qualcosa che viene da fuori e non è la verità. Per me è importante parlare di Simone Inzaghi, del loro 3-5-2, con la palla, senza palla. Il lavoro è stato su quello».

GIMENEZ E TOMORI – «Non posso parlare di Gimenez perché non è ancora ufficiale. Mi piace? (ride, ndr). Tomori? Conto su tutti i giocatori. Ci sono una decina di giocatori che con me hanno lasciato il Porto a parametro zero e hanno giocato fino all’ultima secondo. Si parla di mercato? Se Tomori deve giocare domani giocherà, ho fiducia in tutti».

RIVOLUZIONE SUL MERCATO – «Cambiare 1-2 giocatori non è tanto. Capisco la vostra curiosità e anche che parliate di questo perché è meglio parlare di questo che di Taremi o Lautaro dell’Inter. Tirare queste conclusioni qua prima di Milan-Inter, che vede tutto il mondo, dove noi dobbiamo migliorare tanto e ci sono tante cose dentro la mia testa che trarre le conclusioni sul mercato… Se volete parlarne in un’altra conferenza stampa in un altro momento lo farò».

PERFEZIONE – «Ogni allenatore vuole la perfezione. Noi qua dobbiamo lavorare per avere la base. Come allenatore io ho sempre le valigie pronte, gli allenatori sono così. Dopo che sono uscito dal Porto potevo guadagnare 10 volte di più che al Milan, sono venuto qua perché credo si possa fare qualcosa di importante. È uno dei momenti peggiori della storia del Milan, sono cosciente di questo. E questa coscienza è la base per iniziare a lavorare».

FORMAZIONE E INFORTUNATI – «Walker sta bene, sta lavorando bene, fisicamente è a posto. È una soluzione per domani. Malick è tornato oggi, ha fatto il primo allenamento oggi. Non è in condizioni fisiche ottimali. Matteo è uscito a Zagabria per una botta forte al polpaccio, non è uscito per l’errore. Sono a disposizione per domani, Thiaw non al top. Se avremo bisogno di una mano lui è pronto. In attacco vediamo».

MILAN TROPPO NERVOSO – «Le persone confondono un po’ la tranquillità con la passione. Io sono così. Se vengo qua prima della partita non faccio finta. Io vivo la partita con passione ed emozione, ma non vuol dire che sono sempre arrabbiato. Il mio carattere è così, ho 50 anni e non so se riesco a cambiare. Ho la convinzione che abbiamo lavorato per fare una buona partita domani e sono tranquillo su questo, ma sono passionale. È il mio carattere. Non c’è nervosismo, è proprio il mio modo di essere. Anche se vinciamo 4-0 sono lì a gesticolare, ad essere me stesso».

FALLO IN SUPERCOPPA – «Non devo dire niente, è la sua opinione e la mia è un’altra. La partita è passata, adesso non è importante tornare su un ipotetico fallo a centrocampo che ha portato al gol. Avrà le sue ragioni e le sue idee. Anche io a volte mi sono lamentato con gli arbitri. Succede. Non mettiamo tutta la partita su questo episodio perché non è giusto».

PIU’ PREOCCUPATO DELL’INTER O DEL MILAN – «Sono sempre più preoccupato con quello che facciamo noi. Di sicuro guardiamo l’avversario che ha tanti punti forti e qualche debolezza. Ci sono situazioni strategiche a cui stare attenti, ma il lavoro principale è su di noi».

ADDIO MORATA – «Io parlo tutti i giorni con i giocatori. Sapete che per il poco tempo che abbiamo per lavorare sul campo parliamo tanto. Con Alvaro ho parlato ieri, insieme a tutti i compagni. Le situazioni di mercato sono quelle che sono. Come i matrimoni, ci deve essere la volontà dello sposo, della sposa e anche del prete. Non so se ha capito, è un po’ così».

ASSENZA FOFANA – «Avrei voluto tutti a disposizione, certamente. Giocherà un altro, fiducia a tutti. È anche per voi è buono, parlavate sempre di quando avrebbe riposato Fofana. Giocherà un altro».

FAVORITO – «A questo livello qua non c’è un favorito perché l’ambiente è meglio o peggio. Queste partite prendono la loro vita quando l’arbitro fischia. Se non ci fosse stato il mercato sarebbe stato meglio ma non è possibile, noi dobbiamo concentrarci su quello che possiamo fare. Dobbiamo dare la vita alla partita, sono i giocatori che vanno in campo e la partita ha la sua storia, ogni partita è diversa. La Supercoppa è il passato, sarà una partita diversa».

POCO TEMPO A DISPOSIZIONE – «È una considerazione importante. Alla fine anche come lavoro, perché parlo di lavoro sul campo, non è facile per me. Ne parlavo con 2-3 giocatori, non è facile per chi come me piace lavorare sul campo. La sensazione di lavorare in video è diverso. Ad inizio stagione ci sono settimane libere per fare questo tipo di lavoro. Chi gioca meno ha già preso più di quello che vogliamo noi rispetto a chi gioca di più e deve recuperare, sembra un po’ controsenso. A Riyad hanno capito male che abbiamo bisogno di energia positiva, di essere emotivo, con il luccichio negli occhi come quando giochiamo a calcio da bambini senza mai stancarci. Questa base, questa passione è quello che cerco di trasmettere. Lo faccio anche con la mia postura, con i giocatori e con chi lavora qua. E dopo, sul piano di gioco, sento che siamo ancora ad una distanza importante da quello che voglio. Mi piace una squadra corta, che pressa alto, che ha grande intensità, che permette poco agli avversari, che crea tanto. Ho i giocatori per interpretare questo modo di giocare? In questo momento dico di no, per questo giochiamo in modo diverso. Oggi abbiamo lavorato un pochettino perché è il terzo giorno dopo Zagabria. È una scusa? Non devo farlo. Prima di firmare il contratto sapevo quante partite avrei avuto. Pensavo che arrivando qua sarei riuscito a trasmettere quello che volevo, ma questo non è facile. Parlavamo di duelli e aggressività, anche questo si allena. Come le transizioni offensive e difensive, ci sono ancora alcune debolezze. Questo si allena. La positività e l’energia ce l’abbiamo, a volte anche troppo. Ma non voglio trovare scuse. Dobbiamo essere uomini e cercare di cambiare, andremo a migliorare. Dopo il primo tempo di Zagabria non penso si possa andare più giù. C’è tanto da cambiare e da migliorare».

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