Footbola
·12 ottobre 2020
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·12 ottobre 2020
Monaco di Baviera, una delle città più affascinanti del centro Europa dove progresso e arte rinascimentale si fondono per dare vita a uno dei luoghi principali della Germania. La strapotenza economica è dettata dalla presenza di aziende di primo piano come la Siemens o la Bmw e questo la porta a essere la terza città più abitata della nazione. Per quanto riguarda lo sport, il calcio è senza dubbio il principale e, nonostante i diversi risultati, la divisione è enorme quando si affrontano Bayern e Monaco 1860. I primi a nascere furono i Leoni biancazzurri addirittura nel 1860, ma per vedere calcio si dovette aspettare ancora tantissimo. Il Turn und Sportverein infatti nasceva come una polisportiva per permettere ai ragazzi della zona di poter scegliere lo sport che più gli piacesse e il calcio entrò a far parte di questa lista soltanto nel 1899. La nascita avvenne nella birreria Buttleschen Brauerei zum Bayerischen Löwen, ed è proprio da qui che si prese spunto per il simbolo. Bisognerà attendere solo un anno per vedere nascere i biancorossi che nel 1900 iniziarono la loro favolosa storia dal Café Gisela nel quartiere Schwabing, nel nord della città da dissidenti nel MTV Monaco 1879. Franz John rifiutava la linea imposta dalla polisportiva riguardo al calcio e così venne fondata la più grande squadra nella storia della Germania.
Il Bayern fu dunque la prima vera squadra solamente calcistica della città e questa predilezione venne notata in occasione del primo derby con il Monaco 1860 nel 1902. Un netto 3-0 che fu solo il primo di una lunga serie di vittorie. Questo sport iniziava a diventare sempre più importane e seguito in Germania, ma la nascita di una vera e propria competizione unitaria tardava ad arrivare. Gli scontri quindi si limitavano alla sola Baviera e la rivalità iniziò a crescere quando si capì che i Roten e i Löwen erano diventate ormai le squadre più forti. A unire la nazione vi era solo un torneo molto più simile alla Coppa di Germania dove vi giocavano i campioni e i vice campioni dei vari tornei regionali. Monaco visse un grande momento a inizio degli anni ’30 quando nel 1931 il 1860 arrivò alla sua prima finale contro l’Hertha Berlino, mentre il Bayern riuscì a fare di meglio un anno dopo quando sconfisse nell’ultimo atto l’Eintracht Francoforte. Con l’avvento del nazismo ci fu un forte calo di rendimento nelle due squadre bavaresi, soprattutto per i Rossi in quanto il Presidente Kurt Landauer era di origine ebrea. Questi infatti vissero un profondo ridimensionamento, mentre i Leoni riuscirono a vincere il loro primo titolo con la Coppa di Germania del 1942, ma in pieno conflitto bellico c’era dunque poco da festeggiare. A guerra finita ormai vi erano solo due realtà in città e la rivalità divenne sempre più infuocata. Nel 1963 nacque finalmente la Bundesliga e il regolamento stabilì che solo una squadra per città poteva partecipare al primo storico campionato e a sorpresa venne scelto il Monaco 1860. Una decisione poco comprensibile dato che il Bayern era riuscito a vincere anche la Coppa di Germania nel 1957. I biancazzurri erano però una grande squadra e tra il 1964 e il 1966 vissero i loro anni migliori. La vittoria in Coppa di Germania portò la squadra in Coppa delle Coppe e, a seguito di un entusiasmante percorso europeo, fu il West Ham a negare la gioia del successo nella finale di Wembley. Il 1966 però fu l’anno d’oro per i Löwen e per tutta la Baviera. A seguito di una splendida lotta a tre con Borussia Dortmund e Bayern fu il Monaco 1860 a vincere il suo primo, e fino a oggi unico, campionato tedesco della propria storia. Decisivo fu il derby della prima giornata vinto per 1-0 grazie al gol di Konietzka dopo pochi secondi, ma i Roten seppero rifarsi. Nella gara di ritorno il 3-0 fu tanto netto quanto soddisfacente per i neopromossi, ma Brunnenmeier e Grosser riuscirono a piegare alla penultima giornata il Bvb regalando così uno storico successo. Il Bayern intanto si consolava con la vittoria della Coppa di Germania e l’anno seguente avrebbe iniziato il suo dominio in Europa portandosi a casa la Coppa delle Coppe. Sembrava l’inizio di un lungo dominio sulla nazione per le due squadre, ma il 1860 sparì rapidamente. Nel 1970 arrivò la retrocessione in Zweite Liga e da lì la squadra alternò stagioni tra i grandi ad altre in seconda divisione. Nel 1977 vinse per 1-3 quello che rimase l’ultimo derby per oltre vent’anni. Si dovette aspettare infatti il 1999 per un altro successo biancazzurro grazie al destro a cinque minuti dalla fine di Thomas Riedl. In quell’anno il Monaco 1860 ci prese gusto e vinse anche la gara di ritorno riuscendo così a qualificarsi per i preliminari di Champions, poi persi col Leeds. Fu l’ultimo anno di gloria, prima di anni duri con salvezze complicate e infine con le retrocessioni prima in Zweite e ora in terza divisione dopo aver passato un fallimento. Intanto il Bayern da sessant’anni domina la Germania, addirittura sono trenta i successi, e l’Europa con le sue sei Champions League.
La grande differenza di valore delle due squadre da sessant’anni a questa parte ha fatto sì che anche le statistiche siano a predominio biancorosso. Nemmeno raddoppiando i successi del Monaco 1860 si raggiungerebbero i rivali storici e con centodue vittorie contro cinquanta si fa presto a capire come sia stato l’andamento. In epoca moderna è Rainer Ohlhauser il miglior marcatore di sempre che con nove reti è stato decisivo negli anni ’60 per il suo Bayern non ancora glorioso. Per quanto riguarda le tifoserie il derby di Monaco è una delle rivalità più accese di Germania. Il tifo caldo del Bayern è rappresentata dal gruppo “Schickeria” spesso criticato nel resto della nazione per essere troppo silenzioso. Di tutt’altra pasta invece i “Münchner Löwen” che hanno dovuto masticare amaro per troppo tempo per poter essere condizionati dal risultato e il loro tifo è una vera e propria emozione per tutti gli amanti di questo magico sport. Due volti della stessa città, una rivalità storica che non tramonterà mai, perché a Monaco di Baviera o sei un Roten o sei uno Löwen.