Calcio e Finanza
·5 novembre 2024
Calcio e Finanza
·5 novembre 2024
Niente cartellino giallo per Mateo Retegui, nonostante l’attaccante dell’Atalanta si sia tolto la maglia per esultare dopo il gol del 3-0 che ha di fatto chiuso la sfida di domenica in casa del Napoli. Nel referto redatto dall’arbitro Doveri, infatti, non è comparsa l’ammonizione per il centravanti italo-argentino, tanto che non compare il suo nome nell’elenco dei sanzionati pubblicati oggi dal Giudice Sportivo della Lega Serie A Gerardo Mastrandrea.
Dopo la rete del 3-0, infatti, Retegui si è tolto la maglia per esultare, gesto che vale in automatico l’ammonizione. All’articolo 3 della regola 12 del regolamento del gioco del calcio, infatti, si legge che «Un calciatore deve essere ammonito, anche se la rete non viene convalidata, se si […] toglie la maglia o copre la testa con la maglia». Mentre Retegui esulta, dalle immagini si vede Doveri ammonire indicando verso le panchine e dal comunicato del Giudice Sportivo l’ammonizione sembra essere così stata comminata al tecnico del Napoli Antonio Conte. La stessa esultanza di Retegui ha poi acceso gli animi in campo, con Mazzocchi e Djimsiti alla fine ammoniti per lo scontro. Tuttavia, a giudicare dallo stesso comunicato del Giudice Sportivo, non è arrivata l’ammonizione per Retegui (mentre ce n’è una per Neres del Napoli): si sarebbe trattato del suo secondo giallo in stagione, dopo quello ricevuto nella sfida contro l’Inter.
Tra gli altri nomi, sono tre i giocatori squalificati, tutti per una gara, dopo le partite della undicesima giornata di campionato. Si tratta di Ndary Michel Adopo e Yerry Mina, del Cagliari, espulsi entrambi per doppia ammonizione e Dailon Livramiento, del Verona, espulso per un grave fallo di gioco. Inoltre, sono stati fermati per una giornata il vice allenatore del Milan, Tiago Andre Rodrigues Leal, e il match analyst della Roma, Michele Salzarulo, per aver contestato decisioni arbitrali. Quanto alle società, sono state inflitte ammende a Verona e Roma (cinquemila euro ciascuna), Bologna e Napoli (tremila euro ciascuna) e Udinese (1.500 euro) per lancio di petardi e fumogeni in campo e/o aver intonato cori insultanti nei confronti della tifoseria della squadra avversaria