Calcio e Finanza
·31 gennaio 2025
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·31 gennaio 2025
La Corte di appello di Bologna, nell’ambito del processo di secondo grado sul crac del Parma nel 2015, ha ridotto leggermente la pena per l’ex presidente del club gialloblù Tommaso Ghirardi, da quattro anni a tre anni e dieci mesi per un reato prescritto.
Confermata, invece, la sentenza per l’allora amministratore delegato Pietro Leonardi, condannato a sei anni. Assolti poi, dalla prima sezione penale della corte bolognese, alcuni membri del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale.
Gli imputati erano accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta per un’operazione di cessione del marchio e per la presunta falsificazione dei bilanci con plusvalenze fittizie derivanti dalle operazioni di calciomercato. Ridotta da due anni e sei mesi a due anni e due mesi anche la pena per Marco Ferrari, che fu presidente di ‘Nuovo inizio’, la cordata che fece ripartire il Parma dopo il fallimento.
L’avvocato Nicola Menardo dello studio Grande Stevens, difensore di Silvia Serena, ex consigliere di amministrazione e responsabile dell’ufficio legale del Parma Calcio, ha dichiarato: «L’assoluzione era l’esito che ci aspettavamo. Rimane il rammarico di avere atteso dieci anni per vedere riconosciuta l’innocenza di professionisti ingiustificatamente coinvolti, con gravi danni reputazionali di cui non risponderà nessuno».
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