Calcio e Finanza
·1 ottobre 2024
Calcio e Finanza
·1 ottobre 2024
Riparte la caccia della UEFA allo stadio che ospiterà la finale della Champions League 2026/27. Nelle scorse settimane è caduta la candidatura di San Siro per l’evento, a causa dell’impossibilità di garantire l’assenza di lavori di ristrutturazione allo stadio Giuseppe Meazza nel periodo in cui l’impianto sarà utilizzato dalla Federcalcio europea.
Da qui le polemiche su un tema che occupa la cronaca stabilmente da ormai cinque anni (quello di un nuovo stadio a Milano o del restyling di San Siro) e l’idea di un possibile inserimento di Roma come città ospitante per la finalissima della Champions League 2026/27. L’idea c’è e potrebbe anche concretizzarsi a breve.
Nella giornata di ieri, infatti, la UEFA ha ufficialmente invitato «le associazioni membri a presentare la propria candidatura per ospitare le finali della UEFA Champions League (UCLF) 2027 e della UEFA Women’s Champions League (UWCLF) 2027. Le associazioni nazionali che ospiteranno un’altra finale di competizione per club nel 2027 non potranno partecipare a questo processo», si legge in una nota.
«Se la vostra associazione è interessata a ospitare una di queste finali e intende presentare una candidatura, si prega di confermare il proprio interesse compilando, firmando e restituendo il modulo di dichiarazione di interesse entro il 21 ottobre 2024, alle ore 12:00 CET. Poiché si tratta di finali di competizioni per club, vi incoraggiamo a coinvolgere i vostri club nel processo di candidatura e a garantire che siano a conoscenza delle fasi e delle regole del processo», si legge ancora.
Le date chiave per entrambi i processi di candidatura sono le seguenti:
Tra i criteri chiave, dovranno essere anche considerati i seguenti:
Le associazioni nazionali interessate possono presentare un solo dossier di candidatura (ossia con un solo impianto) per ciascuna finale di ogni competizione. È accettata la ripresentazione di dossier di candidatura presentati in precedenti procedure (dalla stagione 2023/24 in poi), a condizione che tale dossier riguardi la stessa competizione a cui era stato originariamente destinato. In tal caso, l’associazione nazionale interessata sarà tenuta a ripresentare solo parte della documentazione.