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·7 febbraio 2025
Fiorentina-Inter IN tre punti: Inzaghi dal fondo ora può solo risalire
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·7 febbraio 2025
Fiorentina-Inter è un passaggio a vuoto clamoroso, altro che recupero per agganciare la vetta. Inzaghi vede la sua squadra crollare a Firenze e perdere un’occasione d’oro. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo il recupero della 14ª giornata di Serie A
FIRENZE – Serata da dimenticare per l’Inter di Simone Inzaghi, che torna a Milano senza punti dopo il recupero della 14ª giornata di Serie A nel turno infrasettimanale extra. La squadra nerazzurra, caduta sotto i colpi dell’ottima Fiorentina (42) di Raffaele Palladino ridotta ai minimi termini causa calciomercato, si ferma a quota 51 punti, che ufficializza il secondo posto in classifica alle spalle della capolista Napoli (54). Il ritorno è previsto a Milano già nel prossimo Monday Night, quindi al termine di questa stessa settimana. Analizziamo Fiorentina-Inter (3-0) di Serie A in tre punti.
Stadio “Artemio Firenze” di Firenze in occasione di Fiorentina-Inter in Serie A (Photo by Sandro Caramazza/Inter-News.it ©)
1. PREPARAZIONE BANALE – Alla lettura delle formazioni ufficiali sembra quasi che Inzaghi abbia scelto di “sottovalutare” un po’ la trasferta di Firenze dando priorità alla successiva sfida casalinga. Ragionamento del tipo: “La Fiorentina è decimata, in 74′ più recupero possiamo avere la meglio e poi ripresentarci al 100% lunedì a San Siro”. Così restano a riposo Benjamin Pavard e Nicolò Barella, oltre all’influenzato Federico Dimarco e all’indisponibile Nicola Zalewski (ancora tesserato per la Roma in data 1° dicembre 2024, ndr). Obbligatoriamente in campo Denzel Dumfries, che sarà squalificato a Milano. Formazione fatta. L’Inter perde la qualità del suo “triangolo” destro e la spinta del suo binario sinistro. La scelta più discutibile, però, resta quella di confermare Hakan Calhanoglu in cabina di regia nonostante una condizione che definire precaria è eufemiso. Il passaggio a vuoto è totale: la preparazione di Fiorentina-Inter, soprattutto in quanto recupero extra calendario, non convince del tutto. Inzaghi si fida di “certezze” che non sono più tali.
Hakan Calhanoglu in Inter-Arsenal di Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
2. LETTURA IMPROVVISATA – L’Inter inizia con il solito 3-5-2, ruolo per ruolo, quello preparato in allenaemnto. E chiude con una sorta di 4-2-4 disorganizzato, “pensato” in partita. Senza idee, senza ruoli, senza senso. In campo alcuni titolari rimasti inizialmente a riposo e infine tutti gli attaccanti disponibili quando il risultato è già compromesso. Così si passa dal 2-0 al 3-0. Giusto per ribadire che è una serata no. La lettura di Fiorentina-Inter in casa nerazzurra è anche peggiore della sua preparazione. Tutto improvvisato. Come se non fosse previsto alcun piano alternativo al vantaggio da gestire. L’Inter si presenta a Firenze senza l’idea di poter/dover recuperare un risultato negativo. Doppiamente negativo. Il punto più basso dalla gestione Inzaghi all’Inter. Ecco perché bisogna parlare di passaggio a vuoto e non semplicemente di passo falso: il 3-0 di Fiorentina-Inter è una lezione più all’arroganza che alla qualità dell’Inter inzaghiana. Una lezione della quale si sarebbe fatto volentieri a meno.
Simone Inzaghi sbuffa a San Siro durante Inter-Bologna di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
3. VOLTARE PAGINA – Rimarcare le lacune della rosa dell’Inter è esercizio inutile nonché dannoso. Fino a fine stagione la rosa sarà questa. E la squadra che può e deve essere cambiata. L’Inter non può arrivare a giugno utilizzando solo due dei cinque (?) attaccanti stipendiati. E se le riserve non danno garanzie – comprensibile, anche evidente – bisogna inventarsi qualcosa. L’arrivo del jolly offensivo Zalewski può essere prezioso per valutare finalmente un piano alternativo a quello ormai noto e, pertanto, affrontato con certezze anche dagli allenatori avversari. Soprattutto quelli bravi come Palladino, che merita solo complimenti. Inzaghi non più spremere all’osso Henrikh Mkhitaryan né sperare che Francesco Acerbi torni in sé per risolvere tutti i problemi. Così come non può rinunciare con questa facilità a Pavard nelle rotazioni pre-confezionate. Insomma, febbraio è iniziato non male ma malissimo: l’Inter ha ancora le carte in regola per salvare la stagione portando più di un importante trofeo in bacheca. Adesso tocca solo a Inzaghi prendere le decisioni, anche “politicamente scorrette”, per dimostrare tutto il suo valore da allenatore.
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