Il Posticipo
·4 febbraio 2021
Il Posticipo
·4 febbraio 2021
Robbie Fowler allena nella Indian Super League ma in queste ultime ore non se la sta passando benissimo. Multato e squalificato per delle critiche agli arbitri.
Il calcio non è soltanto Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga o Ligue 1. Sono tanti i campionati interessanti in giro per il mondo. Molti stanno dirigendo le proprie attenzioni verso la MLS, tanti altri guardano al Giappone e alla Corea con grande interesse ma non molti ancora stanno troppo attenti al campionato indiano. L’Indian Super League è una competizione in rapida espansione nonostante il calcio in India non sia sempre stato tra gli sport più popolari. Una leggenda inglese come Robbie Fowler allena, lì ma in queste ultime ore non se la sta passando benissimo. Multato e squalificato per delle critiche agli arbitri.
PROTESTA E REAZIONE – L’ex giocatore del Liverpool allena l’SC East Bengal, attuale seconda classificata della Indian Super League. Il problema, però, è che dalla panchina, l’inglese avrebbe notato delle decisioni arbitrali che un po’ troppo spesso, a suo avviso, vanno contro la sua squadra. Il tecnico britannico, quindi ha rilasciato una dichiarazione che non è stata accolta positivamente dalle autorità calcistiche indiane. Come riporta Mundo Deportivo, Fowler ha detto: “Non so se hanno un atteggiamento anti-inglese o anti-Bengala orientale“. E con questa semplice frase, l’ex attaccante ha rimediato una multa di 500.000 rupie (5.800 euro) e 4 giornate di squalifica per aver criticato le decisioni arbitrali.
(Photo by Professional Sport/Popperfoto/Getty Images)
LA RISPOSTA – D’altronde, anche in Inghilterra è diventato tabù la contestazione delle decisioni arbitrali ma la frase di Fowler è stata accolta come qualcosa di più di una semplice critica professionale. Sembrerebbe più un’accusa, non troppo velata, di razzismo. E per questo la ISL ha deciso di punirlo e la Federazione indiana (AIFF) ha rilasciato una nota. “Commenti critici hanno messo in discussione l’integrità e l’onestà degli arbitri che hanno seguito le partite al meglio delle loro capacità, con onestà e mantenendo la neutralità. Inoltre, chiunque faccia critiche attraverso i media pubblici deve essere estremamente cauto per garantire che sotto le spoglie di critiche e commenti non si diffami in alcun modo nessuno, né direttamente né con insinuazioni“. Quattro partite e quasi 6.000€ di multa. Il calcio indiano cerca di crescere ma è meglio non criticarlo troppo. Certo, sarebbero meglio delle critiche costruttive ma non sembra accogliere le proteste come un’occasione per migliorarsi.