BundesItalia
·16 aprile 2021
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Nel 1965, quando ormai la divisione della Germania in due unità autonome era stata sancita anche dal muro di Berlino, veniva alla luce l’Hansa Rostock. Undici anni prima, nel 1954, la sezione calcistica della polisportiva Empor Rostock venne distaccata su decisione del governo della DDR che aveva programmato la realizzazione di undici club per sviluppare al meglio i talenti che avrebbero fatto parte della nazionale tedesca dell’est.
Inizialmente la squadra venne trasferita in una città mineraria della Sassonia, Lauter (dal 2013 Lauter-Bernsabch), ed ebbe anche un discreto successo, a tal punto che uno dei membri più importanti della SED (il partito socialista-unitario tedesco della DDR) e presidente della FDGB (federazione dei sindacati tedeschi liberi) – Harry Tisch – si interessò al futuro del club. Il politico voleva che una formazione di livello più che rispettabile giocasse nel nuovo impianto aperto a Rostock, l’Ostseestadion (ancora casa dell’Hansa), e trasferì la squadra senza curarsi delle proteste della popolazione di Lauter. Quello che era appena diventato l’Empor Rostock ebbe particolare fortuna a cavallo tra la fine degli Anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta arrivando per ben tre volte di fila – dal 1962 al 1964 – al secondo posto nella DDR-Oberliga. L’anno dopo avvenne la separazione dall’SC Empor.
Al momento di scegliere il nuovo nome da assegnare alla squadra si optò per Hansa Rostock per tributare l’importantissimo ruolo avuto dalla città tedesca nella Lega Anseatica, o Hansa per l’appunto. Dopo la fondazione della città di Lübeck (Lubecca, in italiano) nel 1143, diversi mercanti che operavano nel Mare del Nord e nel Mar Baltico decisero di raggrupparsi insieme così da istituire compagnie marittime e potersi aiutare reciprocamente. Il nome fu presto deciso, Hansa infatti deriva dal latino medievale hanseaticus, derivato a sua volta dall’alto tedesco medio Hanse che significa raggruppamento. Se inizialmente furono mercanti tedeschi e fiamminghi a beneficiare di questa alleanza, successivamente entrarono a far parte anche i loro colleghi russi e delle aree limitrofe. Nel corso del 1200 la Lega divenne sempre più influente e nel 1300 era ormai una vera e propria potenza con un peso particolarmente influente su una delle aree commerciali marittime più importanti ai tempi. La città di Rostock entrò a far parte della Lega nel 1259 e a partire da quell’anno ebbe una fioritura senza precedenti diventando un punto di riferimento per le città tedesche che facevano parte dell’Hansa.
Quando la dirigenza andò a scegliere il nome, dunque, ci furono molti pochi dubbi. Ciononostante, ad oggi quella di Rostock è l’unica società calcistica professionista a conservare nel proprio nome il ricordo della lega anseatica. Purtroppo dopo il boom degli anni Sessanta la squadra tornò ad una mediocrità diffusa ed anche dopo la riunificazione tedesca, nonostante un periodo discreto in Bundesliga, è tornata nelle categorie inferiori. Da otto anni a questa parte gioca nella Dritte Liga anche se in questa stagione le possibilità di salire in Zweite sono concrete. L’augurio di tutti gli appassionati di storia e di calcio è quello di poter tornare a vedere presto il veliero degli anseatici ad alti livelli, magari seduti sugli spalti dello storico Ostseestadion.