Giaccherini esaltato dal Bologna: «Ormai è una big, ma lo avevo già capito dieci anni che il progetto era importante: ecco il segreto dietro il successo» | OneFootball

Giaccherini esaltato dal Bologna: «Ormai è una big, ma lo avevo già capito dieci anni che il progetto era importante: ecco il segreto dietro il successo» | OneFootball

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Calcionews24

·6 febbraio 2025

Giaccherini esaltato dal Bologna: «Ormai è una big, ma lo avevo già capito dieci anni che il progetto era importante: ecco il segreto dietro il successo»

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Le parole di Emanuele Giaccherini, ex calciatore del Bologna, sul momento positivo che sta vivendo la squadra di Italiano

Emanuele Giaccherini ha rilasciato un’intervista a La Repubblica di Bologna sul momento dei rossoblù dopo la vittoria in Coppa Italia contro l’Atalanta e la lotta per tornare in Champions League. Di seguito le sue parole.

ROSSOBLU’ UNA BIG – «Sì, infatti si sta confermando sui livelli dell’anno scorso, ha consolidato quel tipo di mentalità, è cresciuto via via in identità nelle partite europee e ora che sta bene fisicamente vediamo il suo vero valore. Ha perso i giocatori chiave della cavalcata Champions, Zirkzee e Calafiori ma anche Ferguson per il lungo infortunio; ha scelto Italiano che ha saputo reinventare modulo e modo di giocare, ha preso calciatori che son subito entrati nei meccanismi. E ora è una macchina da guerra che funziona alla grande».


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SEGRETO DEL SUCCESSO – «Prima di tutto la società, un club solido che dà serenità e pianifica in maniera perfetta. Il progetto del club è la base del successo, con la scelta perfetta di prendere Italiano, un allenatore che ha accettato una responsabilità pesante con tutto da perdere, e quel top player di Sartori che ancora una volta ha trovato giocatori di livello, vedi Dominguez che per me è straordinario. Poi c’è questa piazza che è fatta così, con questi tifosi che han sempre sostenuto la squadra anche nei momenti di rodaggio, creando un’alchimia che aiuta a portare risultati».

CASTRO – «Castro mi piace tantissimo, l’ho seguito già lo scorso anno e quando entrava lo vedevi che era forte e pronto. Tanto che questo ha permesso al club di lasciar andare via Zirkzee. Ha personalità, deve solo imparare a concretizzare ancora meglio mole di gioco e occasioni perché può andare serenamente in doppia cifra. Per riuscirci ha bisogno di giocare tanto e deve fare almeno un altro anno a Bologna».

REALTA CHE ATTRAE E TIENE GIOCATORI FORTI – «Ora il Bologna non solo è già una squadra in cui i giocatori forti vogliono rimanere, ma anche una in cui i giocatori forti e già affermati vogliono andare».

AI SUOI TEMPI SI CAPIVA IL PROGETTO SUL LUNGO – «Si capiva che c’era un progetto che alla lunga avrebbe pagato, Saputo aveva dimostrato subito di tenere al Bologna e di volerci investire. Anche la sua presenza si percepiva nonostante la distanza. Il mio anno fu il primo in cui serviva mettere delle basi, si arrivava dalla B, era fondamentale intanto salvarsi per iniziare ad aprire un ciclo».

DIECI ANNI FA – «Allora obiettivi e mentalità erano diversi, la rosa era attrezzata per altri traguardi. È un processo, consolidarsi con una società sana fa alzare pian piano il livello, costruendo qualcosa di importante attorno alla squadra. È servito un po’ di tempo ma ora Bologna non è più una sorpresa ma una realtà del campionato, e lotterà ancora per la Champions».

THIAGO POCO EMPATICO CON LA PIAZZA – «Non credo Thiago fosse poco empatico, coi risultati raggiunti, che son poi l’obiettivo del tifoso, aveva ottenuto molto apprezzamento. Ogni allenatore ha il suo carattere, Italiano col suo sa come entrare nel cuore della gente, la cosa più difficile era entrare in quello del gruppo squadra, portare avanti il progetto e ritrovare quelle motivazioni. E lo ha fatto alla grande».

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