Guendouzi: «Il derby? Appena arrivi alla Lazio tutti i tifosi te ne parlano subito. Sul litigio con Dybala ecco cosa vi dico» | OneFootball

Guendouzi: «Il derby? Appena arrivi alla Lazio tutti i tifosi te ne parlano subito. Sul litigio con Dybala ecco cosa vi dico» | OneFootball

Icon: Lazionews24

Lazionews24

·18 aprile 2025

Guendouzi: «Il derby? Appena arrivi alla Lazio tutti i tifosi te ne parlano subito. Sul litigio con Dybala ecco cosa vi dico»

Immagine dell'articolo:Guendouzi: «Il derby? Appena arrivi alla Lazio tutti i tifosi te ne parlano subito. Sul litigio con Dybala ecco cosa vi dico»

Guendouzi: «Il derby? Appena arrivi alla Lazio tutti i tifosi te ne parlano subito. Sul litigio con Dybala ecco cosa vi dico». Le parole del francese

Le parole di Matteo Guendouzi a Carré.

PAROLE– «È difficile trovare casa a Roma. La sicurezza è importante, siamo in un residence ben protetto, con pochi problemi e dove posso camminare tranquillamente. Siamo diversi giocatori che vivono qui. Oggi è brutto tempo, lo avete portato voi da Parigi (ride, ndr)”. Si spostano fuori in giardino: “Qui abbiamo la piscina, più in là il campo da calcio. Siamo privilegiati, abbiamo l’opportunità di vivere in case fantastiche in luoghi bellissimi. Avere un campo da calcio in casa è davvero meraviglioso. C’è anche la rete da badminton, l’ultima volta ho vinto contro mia moglie (ride, ndr) »


OneFootball Video


DERBY– «l derby? Appena arrivi alla Lazio subito tutti i tifosi ti parlano del derby, anche mesi dopo. È una partita molto sentita per loro, come se fosse la più importante. Giochi contro la tua rivale principale, è come se ti giocassi il dominio di Roma da lì al prossimo derby. È una gara che si vive e si sente sin dall’inizio con i tifosi, le persone del club e i compagni che stanno qui da più tempo che te ne parlano. Sarri, che di partite di grande valore ne ha viste tante, ci disse che il derby era quella più importante che ha vissuto, soprattutto per la passione dei tifosi. Per questo bisogna sempre fare risultato. Giocando poi nello stesso stadio hai una parte dei tifosi della Roma e una della Lazio, metà e metà, quindi c’è inevitabilmente un’atmosfera davvero elettrica. Quando vinci ti senti davvero molto felice e orgoglioso, c’è la percezione di aver fatto qualcosa di importante per i tifosi. Quando perdi invece i giorni successivi sono molto difficili. Il derby di Roma è simile ai grandi classici come PSG – Marsiglia, Lione – Marsiglia perché i giocatori vogliono far vedere chi è più forte. C’è tanto stress e frustrazione a causa dei risultati.  Il litigio con Dybala? È una partita di calcio importante, c’è molto nervosismo e frustrazione per il risultato. Io ero molto arrabbiato, l’ho preso per la faccia cosa che non avrei dovuto fare. Ma queste sono cose che succedono in campo. Lui ne ha approfittato per mostrare il suo parastinchi che avevano vinto il Mondiale. Poi non lo so cosa aveva sopra, non ci ho fatto attenzione. Poi tutto il resto sono cose che accadono e che si dicono. Nel campo viviamo di emozioni forti e a volte è difficile controllarle»

FAMIGLIA– « Penso che sia la cosa più bella per un essere umano poter creare e avere la sua famiglia, crescere il suo bambino e insegnargli i suoi valori. Oltre il calcio siamo persone come gli altri, è importante per me vivere certi momenti (gioca con la figlia in casa, ndr). Se ho delle superstizioni o una routine? Ci sono molti calciatori che le hanno, soprattutto in Italia. Per esempio Romagnoli, quando sono accanto a lui nelle sedute video, mette sempre la sua bottiglietta esattamente al posto giusto. Io glielo faccio apposta e gliela sposto con le ciabatte (ride, ndr). Io però no, non sono superstizioso. Tutti sono comunque rispettosi, giusto qualche piccolo scherzo ma che viene fatto solo per ridere tra noi»

CARATTERE– «Avevo già giocato contro la Lazio con il Marsiglia, sapevano già come fossi. Sono stato accolto benissimo dalla gente del club, dai miei compagni e dai tifosi. Mi sono sentito a mio agio sin dall’inizio. Questo ha facilitato il mio inserimento, lì ho sentito davvero l’amore che mi hanno dato e per questo voglio dare tutto sul campo per questa squadra. L’aspetto mentale per me è fondamentale, bisogna avere la voglia di vincere sempre e di essere il migliore in campo per aiutare i propri compagni. Questo è quello che ti aiuta quando giochi male o stai vivendo un brutto periodo. Io credo in me stesso, so dove voglio e dove posso arrivare. Resto me stesso, naturale. Voglio essere sempre il migliore e questo crea tante emozioni positive e negative durante le partite e in allenamento, ma anche quando giochiamo a ping-pong o a biliardino. Le persone lo sanno che sono fatto così. Ovviamente anche con la famiglia e gli amici voglio vincere, ma sempre ridendo. È diverso da una partita di calcio di alto livello dove conta il risultato »

QUALITA‘- «Le mie qualità? È il caso di parlare con Emery, Sampaoli, Sarri, Deschamps, che sono grandi allenatori che hanno vinto molti trofei che hanno visto qualcosa in me. Loro conoscono il calcio e vedono le caratteristiche e i difetti di ogni calciatore, dipende dalla visione di ogni persona. Certe cose magari al resto del mondo non sono visibili »

NAZIONALE– «La Nazionale? Devi sempre essere nella forma migliore possibile. Nel club diciamo che non puoi sbagliare, hai un certo status e le persone si aspettano molto da te. Così come con la Francia: si tratta di una delle migliori squadre del mondo, i più grandi giocatori. Devi renderti conto che se ti convocano è perché te lo meriti, hai delle qualità e che il tuo lavoro viene ricompensato. Ci sono parecchi giocatori forti con i piedi ma non abbastanza con la testa, e alla fine non ce la fanno. Poi non si sa mai cosa accade nella vita di ognuno. La Nazionale quando ero giovane era solo un sogno, poi è diventato un obiettivo. La prima volta che mi hanno chiamato avevo 19/20 anni, ero all’Arsenal. Sono già cinque anni che sono in squadra, ho giocato tante partite e conosco tutti molto bene. Ovviamente l’obiettivo è tornare a vestire la maglia della Francia ed essere presente per il futuro e per aiutare i compagni. Prima di tutto però devo fare bene nel mio club, la cosa più importante è avere continuità in campionato e in Europa. E poi anche dare il meglio in Nazionale una volta che sei lì, anche se sono due cose diverse »

SOCIAL E CRITICHE«I social? Li guardo in generale, ma non su di me. Ma so che ci sono molti giocatori che stanno sempre lì a vedere cosa si dice su di loro. Bisogna essere forti mentalmente perché ci sono dei periodi che sono davvero molto difficili. Anche in campo si parla molto, sia in partita che in allenamento. Ce se sono tanti che parlano male, anche gli arbitri. Bisognerebbe mettere un microfono, alcune cose a volte sono un po’ al limite. Ma cosa ci vogliamo fare? Se noi diciamo qualcosa di sbagliato prendiamo il rosso, mentre loro sono tranquilli (ride, ndr) »

Visualizza l' imprint del creator