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·23 maggio 2025

Il caso degli audio negati alle tv: Inzaghi e Marotta contro gli arbitri

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Dopo mesi di polemiche arbitrali feroci, soprattutto sull’uso del VAR, il campionato si chiude con cinque allenatori in tribuna, espulsi per proteste nella scorsa giornata. Antonio Conte e Simone Inzaghi, che si contendono lo scudetto, guarderanno le loro squadre a distanza.

Conte ha recentemente sottolineato la necessità di maggiore chiarezza con il VAR, mentre Inzaghi non ha parlato. Secondo quanto riportato da La Repubblica, il club è compatto nella convinzione di essere stato penalizzato dagli arbitri da gennaio in poi, e dopo il pareggio con la Lazio non ha mandato il tecnico in conferenza stampa.


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Furioso, Inzaghi avrebbe rischiato squalifiche peggiori. Uno dei momenti di maggiore tensione tra l’Inter e gli arbitri riguarda la ormai famosa trattenuta in area di Ndicka su Bisseck nel finale di Inter-Roma del 27 aprile, che in campo e al monitor non fu ritenuta da rigore (nonostante l’episodio fosse piuttosto evidente).

La conduttrice del programma Open VAR, Giorgia Rossi, disse in diretta su DAZN: «Abbiamo chiesto altre immagini, ma non ci sono state fornite», riferendosi anche all’audio tra i direttori di gara, che non fu concesso. Una scelta di prudenza, dal punto di vista degli arbitri, per evitare ulteriori polemiche. Ma alla Pinetina la situazione non è piaciuta.

Come anche il fatto che non siano stati forniti dagli arbitri a DAZN gli audio live sul fallo di mano di Bisseck in area costato il rigore del 2-2 con la Lazio domenica, ma solo quelli del confronto al VAR che ne è seguito. Cosa abbia detto a caldo Chiffi, non è dato sapere.

Le lamentele degli allenatori in stagione sono state diverse, ben oltre i due tecnici in cima alla classifica. Lo stesso Gravina, numero uno della FIGC, sa quanto sia urgente rendere il VAR digeribile a club e tifosi. Nei primi incontri dopo la sua rielezione, a inizio anno, ha assicurato ai presidenti di serie A che il tema sarà affrontato in modo collegiale.

Un’urgenza sollevata anche da Giuseppe Marotta, che siede in Consiglio federale, già prima degli ultimi episodi che hanno riguardato la sua Inter. C’è da scommettere che ora la questione gli stia ancor più a cuore. Già nella seduta di giugno, fissata per il 19, è probabile che il nodo VAR verrà al pettine. Lì si capirà se i club si accontenteranno di rassicurazioni sull’interpretazione del protocollo o se pretenderanno di più. Magari la modifica delle regole, mai toccatte in sette anni.

Fra le scelte che più hanno fatto infuriare l’Inter c’è la designazione come assistente VAR contro la Lazio di Marco Guida di Pompei, che in un’intervista aveva detto di non essere sereno quando deve decidere le sorti del Napoli.

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