Footbola
·8 settembre 2020
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·8 settembre 2020
Svezia-Italia, tremendi ricordi per la Nazionale maggiore ma adesso anche una triste realtà in Under 21. È andata come peggio non poteva la trasferta di Kalmar della squadra di Nicolato, battuta nettamente per 3-0 in una gara che lascia molte più perplessità che fiducia, in un girone che sembrava poter essere chiuso da un momento all’altro e che invece dovrà essere giocato fino alla fine.
Partiamo dalle poche cose positive. La classifica nonostante il pari è ancora buona: gli Azzurrini sono a 3 punti dal primo posto con una giornata in meno rispetto all’Irlanda, e la Svezia che oggi è apparsa superiore sul campo paga caro le sconfitte rimediate tra Islanda e Irlanda nei precedenti incontri. La rosa in futuro potrà contare di nuovo su elementi assenti in questa giornata come Locatelli e Bastoni, che se non dovessero essere ritenuti indispensabili da Mancini potranno dare un bel carico di qualità ed esperienza per affrontare al meglio i prossimi test, decisivi contro Islanda (in trasferta) e Irlanda (a Benevento).
Ma veniamo alle note dolenti, tante purtroppo in questo turno. Questa formazione non ha saputo dare le risposte attese: ha deluso tantissimo la linea a quattro, con una prova horror di Adjapong che pur essendo uno dei pochi con un buon bottino di presenze in Serie A è stato colpevole gravemente sul secondo gol e in generale autore di tantissimi errori difficili da accettare a certi livelli; ma in tal senso anche le prove di Gabbia e Del Prato non hanno incoraggiato, anzi, hanno più che altro stimolato i ritorni rapidi di Bastoni e Varnier (utilizzato solo nel secondo tempo).
Il centrocampo aveva perso il suo capitano è vero, ma ha dato poco contributo nella fase di creazione e nessun filtro in fase copertura, tanto da lasciare spesso la difesa esposta ad azioni pericolose avversarie. Davanti invece non sono sembrate tanto chiare le idee di Nicolato: Sottil è stato il migliore in campo nel primo tempo ma è uscito all’intervallo, Cutrone e Pinamonti pur dovendo essere i veri fuori categoria di questa Under non hanno inciso minimamente sulla partita. E chi è entrato dalla panchina ha avuto un contributo minimo a partita sostanzialmente già compromessa.
Per il futuro serve trovare una maggiore consapevolezza, o forse solo una migliore condizione fisica, oggi veramente al minimo. Gli uomini con più presenze nel massimo campionato hanno l0obbligo di farsi sentire di più in partite chiave di un girone che ancora non può farci stare tranquilli in ottica qualificazione, nonostante i posti dell’Europeo di categoria siano aumentati a sedici. Ora c’è un mese dove trovare le migliori gambe e la migliore testa, fondamentali per due impegni che rappresentano il vero pass per il prossimo Europeo Under 21.