Inzaghi Inter, il retroscena di Gazzetta: «Ecco il piano del tecnico per fermare Yamal…» | OneFootball

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Inter News 24

·5 maggio 2025

Inzaghi Inter, il retroscena di Gazzetta: «Ecco il piano del tecnico per fermare Yamal…»

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Inzaghi Inter, il retroscena di Gazzetta: «Ecco il piano del tecnico per fermare Yamal…» L’analisi del quotidiano rosa

Cosi la Gazzetta dello Sport in vista di Inter Barcellona, semifinale di ritorno di Champions League:

IL PIANO DI INZAGHI- «Resistere agli assalti del 17enne più imprevedibile del pianeta, per l’Inter, potrebbe significare prenotare un posto sul red carpet di Monaco di Baviera, e allora il piano di battaglia per il secondo incontro ravvicinato con la stella del Barcellona non può che cominciare da qui. Sopravvivere. Uscirne vivi e uscirne veloci, quando si presenterà il momento. Questione di letture, di corsa, di pazienza. Con un lavoro da condividere in tre: Dimarco, Bastoni e Mkhitaryan. Tutti insieme appassionatamente contro Lamine l’affamato. L’Inter proverà ad allestire una gabbia per limitare l’inziativa dello spagnolo — annullarla è praticamente impossibile — e il compito sarà gestito dai tre nerazzurri che si muovono sulle zolle di Lamine Yamal. Dimarco e Bastoni, in prima battuta, saranno i due che lo incroceranno più spesso, ma alla grande opera di contenimento dovrà collaborare anche Mkhitaryan, che dovrà scalare per dare una mano quando possibile. Quel che è certo, in ogni caso, è che Dimarco non andrà mai lasciato da solo nell’uno contro uno, perché Lamine è un cliente scomodo per chiunque ma per l’esterno mancino in particolare. Dimarco è stato l’interista che per distacco è uscito con le ossa rotte dal faccia a faccia di una settimana fa a Montjuic. Questione anche di condizione, perché da svariate settimane ormai le gambe di Dimarco non girano come ai bei tempi, proprio come era successo all’Europeo. Bastoni, Dimarco e Micki sono professori in materia, il 3-5-2 di Inzaghi ha raccolto consensi in Europa anche così, dall’alba di questa Champions fino al doppio confronto nei quarti con il Bayern, quando Olise, altro mancino a tratti imprendibile, venne disinnescato grazie al lavoro di quinto, mezzala e centrale di sinistra. La variabile da considerare, piuttosto, è l’energia che i movimenti, i dribbling e le giocate di Lamine consumeranno durante la gara. La carta da giocare è in panchina: come all’andata, Carlos Augusto può diventare l’uomo in più da calare sul tavolo se Dimarco e compagni dovessero finire troppo spesso sott’acqua»

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