Italiano: “Dopo i giorni di festa pensavo peggio, puniti i nostri tre errori. Ora l’ultima gara, poi programmeremo il futuro con la società” | OneFootball

Italiano: “Dopo i giorni di festa pensavo peggio, puniti i nostri tre errori. Ora l’ultima gara, poi programmeremo il futuro con la società” | OneFootball

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Zerocinquantuno

·18 maggio 2025

Italiano: “Dopo i giorni di festa pensavo peggio, puniti i nostri tre errori. Ora l’ultima gara, poi programmeremo il futuro con la società”

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal tecnico rossoblù Vincenzo Italiano al termine di Fiorentina-Bologna 3-2.

Una sconfitta indolore – «I giorni successivi alla finale di Roma sono stati di festeggiamenti, sinceramente abbiamo pensato pochissimo a questa gara. Dunque pensavo peggio da parte dei miei ragazzi, invece siamo riusciti sempre a controbattere realizzando due bei gol. Dopo aver raggiunto gli obiettivi stagionali, al termine di una stagione così faticosa e dispendiosa, ci può stare di abbassare tensione e guardia: i ragazzi sono stati straordinari durante questo percorso, ora ci prepareremo a dovere per l’ultima gara e la successiva festa, poi programmeremo il futuro con la società».


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Champions, nessun rammarico – «Durante il campionato sono capitate tantissime situazioni in cui siamo stati bravi a ribaltare alcuni momenti negativi, in altre gare decisive come quelle contro Napoli e Udinese abbiamo invece avuto quel pizzico di sfortuna che ci ha fatto staccare dal treno Champions. E non va dimenticato nemmeno lo sforzo compiuto per arrivare in finale di Coppa Italia. Il nostro obiettivo era l’Europa, questo ci aveva chiesto il presidente: era importante che il Bologna proseguisse la sua corsa europea».

Sotto la Fiesole a fine gara – «Qui ho vissuto tre anni fantastici, favolosi, non ci sono aggettivi per descriverli. Forse qualcuno dall’alto non ha voluto farci gioire tutti insieme, ed è stato un peccato perché ce lo meritavamo. Nel corso degli anni ho avuto qualche battibecco ma fa parte del gioco perché i tifosi sono passionali. Daniel (il suo vice Niccolini, ndr) è di Firenze e conosce tanti ragazzi della Fiesole: ci sembrava giusto, per il rapporto che si era creato, andarli a salutare. Qui a Firenze il pubblico è il dodicesimo uomo e quel saluto era doveroso».

Nulla di indicativo – «Oggi non traggo alcuna indicazione dalla partita, nessuna valutazione e nessuna disamina. Abbiamo cercato di giocarla nel migliore dei modi, e come detto pensavo che sarebbe andata molto peggio: abbiamo sbagliato ‘solo’ in tre situazioni, e loro ci hanno punito con cinismo e concretezza».

Attestati di stima – «Dopo la vittoria in Coppa Italia mi sono arrivati tantissimi complimenti e messaggi anche da Firenze, sono rimasto stupito: significa che ho lasciato un bel ricordo. Ancelotti ha ragione quando dice che un conto è essere una persona ‘qualunque’ e un altro è fare l’allenatore. Viste le sconfitte, qui qualcuno mi vede come una persona che non porta gioie, e questo mi dispiace: capisco la rabbia della gente, ma il percorso compiuto rimarrà perché arrivare in finale è sempre difficile, farlo è un merito e farlo per più anni significa crescita e programmazione».

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