All Asian Football
·20 marzo 2020
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·20 marzo 2020
Negli ultimi anni, la J-League è cresciuta in maniera esponenziale a livello di immagine, attirando giocatori importanti e che hanno vinto tanto nella propria carriera. Un periodo d’oro che è iniziato con il passaggio di Lukas Podolski al Vissel Kobe nel 2017 e che ha raggiunto il suo apice con gli arrivi di David Villa e soprattutto di Andrés Iniesta. Pensare, però, che il campionato giapponese non sia stato calcolato da altri calciatori famosi in passato è sbagliato, visto che fin da quando è nata, la J-League ha avuto la fortuna di ospitare volti noti del calcio mondiale.
Ideata nel 1989 e partita ufficialmente nel 1993 prendendo il posto della Japan Soccer League, la J-League contava appena dieci squadre. Tra queste erano già presenti Kashima Antlers, Nagoya Grampus, Gamba Osaka, Yokohama F. Marinos e Sanfrecce Hiroshima, squadre che lasceranno il segno nella storia del calcio nipponico ed asiatico. Ed è fin dalla sua prima stagione che la J-League può vantare giocatori che si sono fatti conoscere in tutto il mondo. In questo articolo abbiamo preso in considerazione quattro volti noti per dimostrare come il campionato nipponico abbia affascinato da sempre e non solo negli ultimi anni.
Vera leggenda per i tifosi del Flamengo con il quale ha totalizzato 370 in più di cinquecento presenze e passato anche dall’Italia vestendo la maglia dell’Udinese dal 1983 al 1985, nel 1991 Arthur Antunes Coimbra, meglio noto come Zico, sbarca in Giappone firmando per la Sumimoto Metals con il quale segna 26 gol in 31 presenze. L’anno dopo il Sumimoto Metals entra nel calcio professionistico e diventa l’odierno Kashima Antlers che conferma Zico in rosa per festeggiare al meglio questo traguardo.
Nella prima, storica stagione di J-League, Zico lascia subito il segno e nella gara inaugurale segnando una tripletta contro il Nagoya nella vittoria per 5-0 dei suoi. La stella brasiliana prende per mano gli Antlers nella loro prima stagione in J-League e riesce a condurli fino al secondo posto, con il campionato che verrà vinto dal Verdy Kawasaki di Kazu Miura. In totale, contando anche l’anno al Sumimoto, Zico ha segnato 41 gol nel Sol Levante in 55 presenze.
Alzi la mano chi sapeva che uno come Totò Schillaci avesse giocato in J-League. Dopo aver vestito le maglie di Messina, Juventus ed Inter, Schillaci scelse di chiudere la propria carriera andando a giocare in Giappone, precisamente nello Jubilo Iwata che lo acquista proprio dai nerazzurri dopo i Mondiali del ’94. L’attaccante è diventato così il primo calciatore italiano a giocare in Giappone e lo fa con ottimi risultati, non che ci si aspettasse di meno dal quasi Pallone d’Oro nel 1990.
Schillaci milita nello Jubilo per ben quattro stagioni dal 1994 al 1997, totalizzando 58 reti in 86 presenze, riuscendo anche a festeggiare il primo titolo del club nel suo ultimo campionato. Fu in quell’anno, però, che Schillaci dovette fare i conti con il grave infortunio che lo porterà al ritiro nel 1999. L’attaccante italiano descrisse così la sua avventura in Giappone: “Quando arrivai lì trovai un entusiasmo contagioso. Per loro lo Schillaci del mondiale non era mai finito e dimostrai con i miei gol quanto era forte il connubio: entusiasmo uguale impegno in campo e palla in fondo al sacco”.
In Giappone, Schillaci fu trattato come un re da parte dello Jubilo che oltre ad un ricco contratto, gli misero a disposizione un interprete, un autista personale 24 ore su 24 ed una bella abitazione. Insomma, del suo finale di carriera l’indimenticabile Totò non può proprio lamentarsi.
Dopo Zico, nel 1993 è tempo per un altro importante giocatore sudamericano di sbarcare in Giappone, con lo Yokohama F. Marinos che annuncia l’arrivo di Ramon Angel Diaz. L’attaccante argentino che in Italia ha vestito le maglie di Napoli, Avellino, Fiorentina ed Inter opta anche lui per il Sol Levante come esperienza asiatica e ne resta affascinato. Con i Marinos si mette subito in mostra, divenendo capocannoniere al suo primo anno segnando ben 28 reti.
Ramon Diaz resta in Giappone per due anni ed anche nella seconda stagione lascia il segno siglando 23 gol, decidendo poi di ritirarsi a fine campionato. Nonostante sia rimasto solo due stagioni a Yokohama, Ramon Diaz è ancora oggi uno dei giocatori più apprezzati da parte dei tifosi dei Marinos che lo ricordano con affetto.
Sempre nel 1993, in risposta agli acquisti degli avversari, il Nagoya ufficializza l’arrivo dell’attaccante inglese Gary Lineker, ex giocatore di Leicester, Tottenham, Everton e Barcellona. Un grande colpo per le Orche che speravano di lottare fin da subito per il titolo, cosa che non accadde visto che nei due anni in cui ci fu Lineker chiusero il campionato al penultimo posto. Per Lineker solo 8 gol in 24 presenze in maglia Grampus.
Nonostante non sia riuscito a portare un titolo a Nagoya, Lineker è diventato comunque un’icona per i tifosi dei Grampus, orgogliosi di aver avuto uno dei migliori attaccanti inglesi nella propria squadra.