Calcio e Finanza
·6 aprile 2025
«La legge sugli stadi dà tempistiche certe»: l'Arezzo è il primo club italiano a seguire le nuove norme

Calcio e Finanza
·6 aprile 2025
La nuova legge sugli stadi sta per vedere nascere il suo primo stadio. In attesa di vedere come proseguiranno i progetti di Roma e Milano, ad Arezzo, grazie alla spinta della nuova proprietà, guidata dal presidente Guglielmo Manzo, è stato approvato il progetto presentato a fine gennaio dalla società amaranto che milita attualmente in Serie C.
«La legge sugli stadi ci ha permesso di avere una risposta dal Comune entro i 60 giorni fissati secondo le norme attuali – racconta l’architetto Carlo Antonio Fayer, progettista incaricato del nuovo stadio “Città di Arezzo” elaborato da M28Studio in collaborazione con Studio SPSK –. Gli uffici comunali preposti hanno inoltrato il loro responso al 59esimo giorno».
«la Legge sugli stadi permette al proponente di avere tempi certi e all’amministrazione comunale di essere tutelata – continua Fayer –. Siamo stati i primi a depositare il piano di fattibilità con queste nuove norme ed è sicuramente un aiuto avere una legislatura dettagliata su vicende che erano molto complesse a livello burocratico».
L’attuale stadio “Città di Arezzo” (Photo by ufficio stampa Arezzo)
Secondo quanto previsto dal progetto, l’Arezzo non lascerà mai la sua casa, nemmeno durante i lavori: «Questa tipologia, scelta come principio cardine dal presidente Manzo, ha i suoi vantaggi. Infatti, permette di ammortizzare l’investimento che ci impegniamo a mantenere sui 28 milioni di euro previsti. Ovviamente, ed è il lato opposto, questa procedura richiede più tempo per i lavori (che si svolgeranno in quattro fasi, ndr), che comunque possono contare su una traccia data dalla struttura esistente. Quanti stadi sono stati costruiti in Italia in un’area che non aveva già uno stadio? Nessuno. Vedremo eventualmente quello della Roma che sembra essere sulla strada giusta. Certamente non era un obiettivo dell’Arezzo, visto il legame che ha la città con lo stadio».
Il progetto del nuovo “Città di Arezzo” (Photo by ufficio stampa Arezzo)
Legame con la città che sarà sottolineato da un dettaglio che si può definire “via amaranto”: una linea che attraverserà tutta la città, formata dalle scritte che faranno rivivere la storia del club (dai giocatori iconici, alle partite indimenticabili), che permetteranno di sapere sempre dove è localizzato il nuovo stadio. Un’idea che sottolinea ancora di più l’attaccamento dei cittadini di Arezzo alla loro squadra, ma anche un modo per chi visiterà la città toscana di trovare l’impianto dell’unico club professionistico cittadino.
«La nostra missione è quello di inserire lo stadio nel tessuto urbano della città – sottolinea l’architetto Fayer – permettendogli così di poter vivere tutti i giorni della settimana. Progettare uno stadio e, quindi, i flussi e la sua fruizione significa necessariamente occuparsi di rigenerazione urbana e di un’intera idea di città, come centro di aggregazione sociale, politica ed economica».
L’architetto Carlo Antonio Fayer, progettista incaricato dello stadio “Città di Arezzo” (Photo by ufficio stampa Arezzo)
«Quando si pensa agli stadi italiani – continua Fayer – si ha un’immagine di impianti circondati da ampi spazi asfaltati, che siano parcheggi o semplici piazzali. Infatti, quando non c’è la partita, l’impianto rimane isolato tutto intorno. Le norme attuali, quelle che abbiamo seguito noi, indicano di pensare al flusso di persone già a partire da 500-600 metri dall’ingresso dello stadio. Per questo non abbiamo previsto dei parcheggi sotto l’impianto, anche perché in una città come Arezzo la maggior parte dei tifosi risiede in città e raggiunge lo stadio a piedi», conclude l’architetto Fayer, che sull’importanza della funzione sociale degli impianti ha ricordato anche la mostra “Gli stadi, simboli di passioni e cambiamento, raccontano la storia delle città attraverso architettura, cultura e identità collettiva” che inaugurerà al Maxxi di Roma il prossimo 30 maggio.
Live