FIGC
·29 ottobre 2024
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Gol, emozioni e tanta voglia di celebrare l’importante risultato insieme agli oltre 4700 spettatori che hanno riempito le tribune dello stadio ‘Menti’. L’Italia illumina la serata delle 'stelle' di Vicenza pareggiando 1-1 con la Spagna campione del mondo, passata in vantaggio a 4’ dalla fine del match e ripresa a un soffio dal novantesimo dal cuore dell’Italia di Andrea Soncin e dal perfetto colpo di testa di Beccari. Nella prima ora di gioco Giuliani sbarra la porta in un paio di occasioni, nel secondo tempo l’Italia cresce con l’ingresso di Dragoni e va vicinissima al gol con il doppio legno colpito da Boattin e con i bolidi di Bergamaschi e Giugliano. Pari più che meritato. Il percorso di crescita della squadra va avanti senza intoppi.
“Serata stupenda - ha esordito così il Ct in conferenza stampa - le ragazze hanno messo in campo i principi su cui lavoriamo da mesi. Abbiamo giocato con mentalità e grande consapevolezza. Ci siamo difese, abbiamo attaccato e potevamo anche vincere. Questo gruppo ha una grande alchimia e questo ci porta a rimanere in partita fino a quando c’è la possibilità. Il pubblico ci ha spinto e sono contento per la meritata ovazione al gruppo”.LA PARTITA. Per il penultimo appuntamento dell’anno, che precede il test di Bochum contro la Germania del 2 dicembre, il Ct Soncin conferma il modulo con la difesa a tre utilizzato quattro giorni fa con Malta e, soprattutto, nei due precedenti in cui la sua squadra ha affrontato le Furie Rosse. In porta c’è Giuliani, che raggiunge il traguardo delle 90 presenze dieci anni dopo l’esordio, fatto registrare in questo stadio proprio con le iberiche. In difesa accanto a Lenzini ci sono Di Guglielmo e capitan Linari, autrice del terzo e decisivo gol nella magica serata di Pontevedra. Davanti a loro Caruso e Giugliano, reduce dallo storico 27° posto nella classifica del Pallone d’Oro (prima italiana inserita nella lista del premio). Sulle fasce Bergamaschi e Boattin, in attacco il trio formato da Cantore, Giacinti e Bonansea.
Nella Spagna non c’è Bonmatí, che ieri ha ritirato il suo secondo Ballon d’Or consecutivo, e nemmeno Caldentey (anche lei a Parigi per celebrare il terzo posto nella graduatoria), ma Tomé può comunque contare su giocatrici del calibro di Amaiur e Garcia, a cui affida il compito di bucare la retroguardia azzurra. In panchina le altre stelle Hermoso e Putellas.
La Spagna, per vendicare il ko dello scorso dicembre, parte con grande foga e nei primi minuti si affaccia con pericolosità dalle parti di Giuliani, ma le Azzurre - che in fase di non possesso difendono a cinque - non vacillano, anzi rilanciano. Al 32’ il primo grande intervento del portiere azzurro, che devia in angolo un insidioso rasoterra incrociato di Garcia. La manovra della terza forza del ranking FIFA è avvolgente e si sviluppa sulle corsie esterne, l’undici di Soncin risponde cercando subito la profondità, riuscendo a superare spesso il primo pressing avversario senza però arrivare a impensierire Coll.
La ripresa si apre con Dragoni al posto di Bonansea, poco dopo entrano anche Greggi e Cambiaghi per Caruso e Cantore. Ed è proprio l’attaccante dell’Inter ad avere sul sinistro la prima potenziale chance dell’1-0, ma Codina è brava a respingere la conclusione dal limite della numero 21. I lampi di classe di Dragoni permettono alle Azzurre di alzare il baricentro e poco dopo il 65’ la gara si infiamma. L’Italia trascina il pubblico e sfiora il vantaggio in almeno tre occasioni. La prima con una destro dalla distanza di Bergamaschi, la seconda - clamorosa – con un numero di magia di Boattin, che nasconde il pallone alla sua marcatrice, rientrando sul destro – che non è il suo piede preferito – e facendo partire un terra-aria che sbatte sulla traversa e poi sul palo per poi rientrare clamorosamente in campo. La Spagna spazza via il pallone che arriva però sui piedi di Giugliano, il cui tiro a giro viene deviato in corner da Coll.
Qualche istante dopo una sfortunata deviazione di Linari costringe Giuliani a evitare in tuffo l’autogol, con le ospiti che protestano perché convinte che la respinta sia arrivata oltre la linea di porta. Al 40’ è di nuovo la capitana azzurra a frapporsi tra il tentativo di Redondo e Giuliani, questa volta però il pallone si impenna non permettendo all’estremo difensore del Milan di intervenire per evitare il vantaggio avversario. L’Italia non ci sta e spinta dal meraviglioso pubblico di Vicenza si proietta alla ricerca del pari, che arriva poco dopo. Sul calcio d’angolo battuto da Giugliano arriva la perfetta torsione di testa della neoentrata Beccari, che celebra il suo secondo centro in Nazionale insieme al resto del gruppo azzurro, panchina compresa. Tutti insieme verso un unico obiettivo. Ora testa ai 90’ con la Germania, ci sarà tempo per pensare alla Nations League e a EURO 2025.
ITALIA-SPAGNA 1-1 (pt 0-0)
Italia (3-4-3): Giuliani; Di Guglielmo, Lenzini (dal 20’ st Piga), Linari; Bergamaschi, Caruso (dal 9’ st Greggi), Giugliano, Boattin (dal 26’ st Soffia); Cantore (dal 9’ st Cambiaghi), Giacinti (dal 20’ st Beccari), Bonansea (dal 1’ st Dragoni). A disp: Durante, Shore, Filangeri, Oliviero, Severini, Schatzer, Glionna, Goldoni, Girelli. All: Soncin
Spagna (4-3-3): Coll; Sheila, Mendez, Codina (dal 30’ st Fernandez), Olga (dal 23’ st Battle); Guijarro (dall’11’ st Putellas), Abelleira (dal 30’ st Jimenez), Lopez Serrano; Amaiur (dall’11’ st Del Castillo), Martin-Prieto (dal 22’ st Redondo), Garcia. A disp: Sullastres, Nanclares, Hermoso, Ouahabi, Lloris. All: Tomé
Marcatrici: 41’ st Redondo (S), 43’ st Beccari (I)
Arbitro: Wildfeuer (Ger). Assistenti: Joos (Ger) e Matysiak (Ger). Quarto ufficiale: Frazza (Ita).
Note: ammonite Di Guglielmo (I), Codina (S). Spettatori 4700
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