Calcionews24
·5 febbraio 2025
Lillo Foti: «Nakamura, Pirlo, Baronio, Mesto, Bianchi: la verità sui grandi colpi della mia Reggina. In Giappone tifavano per noi, Nakamura era come Totti»
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·5 febbraio 2025
C’è stato un tempo nel quale la Reggina è stata in Serie A. L’artefice di quel periodo è stato il presidente Lillo Foti, che oggi lo racconta su La Gazzetta dello Sport, svelando il suo pensiero su alcuni giocatori che ancora oggi si ricordano per come abbiano vestito la maglia del club calabrese.
NAKAMURA – «Sono in un hotel a Yokohama, con il gm dei Marinos. Ogni mezzora lui molla tutto e scompare, io che soffro di claustrofobia divento matto. A un certo punto, scendo al piano terra e lo vedo rispondere a 50 giornalisti per aggiornarli sulla trattativa. Non troviamo l’accordo, chiedo di far arrivare Nakamura. Gli parlo a quattr’occhi in dialetto calabrese e, in qualche modo, lo convinco».CREDIT SUISSE – «All’epoca Credit Suisse era una banca di statura mondiale. Mi chiamavano i dirigenti di altre squadre stupiti: “Ma come hai fatto?”. Quando comunicammo la sponsorizzazione, fummo chiamati dagli uffici italiani che minacciarono azioni legali, ma io avevo un contratto regolare con la sede di Hong Kong. L’anno dopo, nell’amichevole con i Marinos a Yokohama, c’erano quasi 70mila persone, in tanti indossavano la maglia della Reggina. In Giappone Nakamura era come Totti: Nakata era più sofisticato, lui era un ragazzo del popolo».PIRLO – «Conoscevo benissimo il suo agente Tinti. Andrea era un po’ chiuso all’Inter, lo incontrai a Milano. Dopo la firma volle subito raggiungere la squadra a Bologna. Il giorno dopo scese in campo e fece l’assist della vittoria».BARONIO – «Comprai la metà del cartellino di Roberto dalla Lazio per 600 milioni di lire. L’anno dopo avevo richieste anche da Inter e Milan. L’avrei rivenduto a 15 miliardi. Feci decidere al giocatore: scelse la Lazio e firmai il contratto con Cragnotti».MESTO – «Nel 2008 dovevo definire la comproprietà con l’Udinese, che aveva pagato 3,5 milioni di euro per la metà. Il mio amico Gino Pozzo mi disse che volevano rinnovare. Io gli risposi: “Ti restituisco i soldi e me lo riprendo tutto”. Il giorno dopo vendetti Mesto al Genoa per 7,5milioni. Avevo già l’intesa con Preziosi».ROLANDO BIANCHI – «Avevamo un’intesa col Napoli per 12 milioni, poi arrivò la chiamata di un intermediario da parte del Manchester City. Formulai una richiesta di 15 milioni e gli inglesi accettarono».