Calcio e Finanza
·19 novembre 2024
Calcio e Finanza
·19 novembre 2024
Un pacchetto a cifre competitive per seguire le tre partite della Final Four della Supercoppa italiana in Arabia Saudita. E’ l’iniziativa studiata dalla Lega Serie A – e annunciata dall’amministratore delegato Luigi De Siervo – che consentirà di portare nel Paese almeno mille tifosi dall’Italia per ogni incontro, tra le due semifinali e la finalissima.
Intervenendo al Social Football Summit, evento in corso di svolgimento a Roma, De Siervo ha parlato della Supercoppa provando «a spiegare perché la giochiamo all’estero. Leghe come NBA e NFL giocano da anni all’estero per aprirsi a nuovi mercati e i numeri sono straordinari, abbiamo studiato questo progetto e da oltre 30 anni si gioca all’estero. Si è giocato in paesi più o meno democratici ma non facciamo politica».
«Stiamo andando nel Medio Oriente perché sono tutti malati di calcio e sono estremamente giovani, oltre il 50% della popolazione Saudita ha meno di 25 anni. Una gara non era sufficiente per creare attenzione all’estero, lì ci sono tre o quattro eventi di rilevanza mondiale al giorno ed è difficile emergere. Il formato con due semifinaliste e la finale ci permette di manifestare il massimo livello del nostro campionato. Questo lavoro complicato e lungo ci porta a giocare ancora la Supercoppa all’estero, per crescere all’estero bisogna stare all’estero», ha proseguito.
Poi, l’annuncio sull’iniziativa per portare i tifosi italiani nel Paese: «Ieri sera abbiamo battezzato un pacchetto per i tifosi per seguire le tre gare a cifre assolutamente competitive, per portare almeno mille tifosi a partita e mantenere vivo il rapporto con la tifoseria organizzata. Verrà lanciato questo pacchetto nelle prossime ore». Ricordiamo che le due semifinali saranno Inter-Atalanta e Juventus-Milan, con le due vincenti che si affronteranno nell’ultimo atto.
«Il tifoso è parte integrante dello spettacolo, quando non entra in dinamiche polemiche e di contestazione. Dobbiamo ricordare che lo stadio deve rimanere un luogo civile, utilizzando la tecnologia ci saranno accordi con le varie società per il riconoscimento facciale all’interno dello stadio, nei limiti del rispetto della privacy. Nel tempo riusciremo a completare quell’operazione di educazione all’interno dello stadio. Il riconoscimento facciale è un elemento chiave per il futuro e per rendere il prodotto condiviso da tutti», ha concluso De Siervo.
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