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Vincenzo Visco·1 giugno 2025
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Vincenzo Visco·1 giugno 2025
Nel calcio moderno, ogni dettaglio viene studiato al video, supportato dai dati e analizzato con cura quasi maniacale. Ecco perché sorprende – e non poco – che l’Inter, pur sapendo perfettamente quale fosse l’arma più letale del PSG di Luis Enrique, non solo non sia riuscita a disinnescarla, ma abbia addirittura finito per alimentarla.
In campo europeo, il PSG è diventato il simbolo dell’intensità . Nessuno come loro sa aggredire alto e farlo con costanza: lo conferma un dato spaventoso - rilevato da The Athletic dal database Opta - quello dei passaggi per azione difensiva (PPDA), che misura quanti passaggi riesce a completare l’avversario prima che i parigini riconquistino il pallone.
Negli ultimi sette anni, la trasformazione è stata radicale: dai 20-15 PPDA delle gestioni Tuchel, Pochettino e Galtier si è passati al valore impressionante inferiore a 10 sotto la guida di Luis Enrique. In pratica, al nono/decimo passaggio l’avversario perde palla: o per errore forzato, o per il pressing feroce del PSG.
Uno scenario che si è ripetuto in tutte le partite di Champions League, finale compresa: gli attaccanti e i terzini del PSG si gettano con decisione sui portatori di palla avversari, spesso in raddoppio, lasciando pochissime opzioni. Il risultato? O si perde subito il possesso, o si è costretti a un lancio lungo che finisce regolarmente preda dei parigini.
Questo pressing asfissiante è reso possibile dallo straordinario spirito di sacrificio di giocatori come Dembélé, Kvaratskhelia, Doué, Hakimi e altri. La loro dedizione nel rincorrere ogni pallone e nel chiudere ogni linea di passaggio crea un ambiente in cui gli avversari faticano a respirare, costretti a decisioni affrettate e spesso sbagliate.
L’Inter conosceva perfettamente questo dato, eppure non ha fatto nulla per contrastarlo. Anzi, ha finito per fare esattamente il gioco del PSG, adottando un approccio che ha facilitato la pressione parigina e permesso agli uomini di Luis Enrique di schiacciarla senza difficoltà . Poi si sa, le partite si decidono anche sugli episodi, e andare sotto di due gol nei primi venti minuti ha mandato completamente in tilt l’Inter.
Fabio Capello, ai microfoni di Sky Sport, ha chiesto spiegazioni a Inzaghi proprio su questo tema, che ha così risposto: "Abbiamo giocato come sempre sappiamo giocare, arrivavano sempre per primi sulle seconde palle in maniera pulita, nell'1vs1 sono primi in Europa...".
L’Inter è crollata sotto il peso di ciò che già sapeva. Nessuna contromisura, nessun piano B, anzi: solo l’illusione di poter reggere l’urto del PSG. Invano.
📸 Lars Baron - 2025 Getty Images