gonfialarete.com
·16 maggio 2025
Massimo Moratti, l’ex patron compie 80 anni. Con l’Inter nel cuore

gonfialarete.com
·16 maggio 2025
“L’Inter è stata una scelta di vita. Mourinho l’allenatore perfetto. Recoba? Geniale perché pigro.”
In occasione del suo 80° compleanno, Massimo Moratti si è raccontato ai canali ufficiali dell’Inter, ripercorrendo la sua lunga storia d’amore con i colori nerazzurri. Un legame iniziato da bambino, cresciuto sotto l’influenza di suo padre Angelo, e consolidato nei 18 anni da presidente dell’Inter, durante i quali ha collezionato 16 trofei, coronati dall’indimenticabile Triplete del 2010.
“Essere presidente è stato un privilegio” “Assumere la guida dell’Inter ha rappresentato una grande responsabilità, ma anche un immenso privilegio. Ho sentito il peso della storia di mio padre, ma soprattutto ho vissuto la fortuna di occuparmi ogni giorno di ciò che amavo: questo club.”
“L’Inter è nata con me” “La passione per l’Inter è iniziata da bambino, prima ancora che mio padre ne diventasse presidente nel 1955. Mi portava allo stadio anche in trasferta. Era una passione di famiglia, intensa e profonda.”
Il ritorno nel 1995: “Un regalo a pagamento” “Nel 1995 ho deciso di regalarmi un ritorno all’Inter. Un gesto che mi ha restituito tutte le emozioni che cercavo. A posteriori, mi stupisce la capacità che ho avuto di resistere a tutte le difficoltà. Alla fine, però, c’è stato un lieto fine.”
Il rapporto con i giocatori Su Ronaldo: “Lo incontrai quando giocava ancora in Olanda. Lasciò in ufficio una sua figurina del PSV. Mi impressionò per simpatia e intelligenza. Quando si presentò l’occasione con il Barcellona, colsi tutti di sorpresa. Il suo arrivo rilanciò l’Inter a livello internazionale.”
I giocatori del cuore: “Corso è stato quello che ho amato di più. Ma nella mia personale galleria dei sogni ci sono anche Skoglund, Beccalossi e Recoba. Giocatori capaci di accendere la fantasia. Recoba? Il più interessante. Faceva tutto, ma solo quando voleva: era così perché era pigro. Cambiandolo, forse non sarebbe stato lo stesso.”
Adriano: “Sembrava invincibile, poi si è smarrito per motivi personali. È il più grande rimpianto.”
L’allenatore ideale? Mourinho “È stato l’allenatore perfetto. Rapido, razionale, vincente. Mi ha dato fiducia fin da subito. Ma ho apprezzato anche Hodgson, Mancini, Simoni. Con Inzaghi? Avremmo lavorato bene insieme: è pacato, intelligente, e la sua squadra gioca benissimo.”
L’Inter come stile di vita L’anima dell’interismo: “Facchetti. Un atleta completo, con valori forti. Era un esempio dentro e fuori dal campo.”
La partita indimenticabile: “Inter-Sampdoria 3-2. Perdevamo 0-2, poi tre gol in tre minuti: una rimonta straordinaria.”
Una filosofia in attacco: “Ho sempre esagerato un po’ con gli attaccanti. Era una sorta di vizio dell’Inter. Ma oggi abbiamo due ottimi esempi: Lautaro e Thuram. Quest’ultimo è una scelta azzeccata, anche per il clima che sa portare nello spogliatoio.”
“L’Inter, una dimensione di vita” “L’Inter non è solo una squadra. È una scelta. È un modo di vivere, con un senso profondo di appartenenza, dovere e passione. È un amore che ti accompagna sempre, anche nei momenti difficili. Ho sempre cercato di fare il meglio per questo club, pur consapevole di aver commesso degli errori.”
Massimo Moratti compie 80 anni, ma la sua storia con l’Inter è senza tempo. Un legame autentico e irripetibile, fatto di emozioni, scelte coraggiose, intuizioni geniali e un amore che ha saputo attraversare le generazioni. Un pezzo di storia del calcio italiano.