Calcionews24
·27 febbraio 2025
Massimo Taibi, all’Atalanta un portiere da montagne russe: da parate spettacolari a errori fatali per la Dea
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Calcionews24
·27 febbraio 2025
All’Atalanta sono passati tantissimi portieri: da quelli entrati nella storia ai cosiddetti estremi difensori troppo discontinui tra i pali. Uno di questi, doppio ex considerando la gara contro il Venezia, è sicuramente Massimo Taibi: il portiere dagli interventi tanto folli quanto decisivi (nel bene e nel male).
Portiere siciliano classe 1970 arriva a Bergamo nell’estate del 2001 per essere l’erede di Ivan Pelizzoli e trascinare l’Atalanta in Europa: dopo che l’anno prima l’aveva buttata fuori parando un rigore a Nippo Nappi. Massimo è un portiere abbastanza dinamico in ogni intervento che fa, forse addirittura troppo, tanto da passare da parate spettacolari a papere grossolani da far perdere risultati e punti. Nel mezzo la particolarità di giocare con i pantaloni lunghi perché l’erba lo irrita.
Il primo anno all’andata è uno dei più contestati: soprattutto dopo il 5-1 contro l’Udinese dove addirittura tenta di rubare palla a Iaquinta fallendo miseramente. Nel ritorno però è decisivo nella salvezza dove contro l’Inter disputerà la miglior partita nerazzurra parando di tutto portando una vittoria importante a San Siro.
L’anno dopo sempre solita grande altalena che però costa la Serie B. Gravi gli errori nello scontro diretto con il Torino, mentre nello spareggio contro la Reggina una gara a metà: bravissimo all’andata al Granillo; il contrario al ritorno dove sbaglia sui due goal dei granata.
Con Mandorlini solito copione seppur sia stato decisivo per la promozione in Serie A, e nel mezzo un grave errore contro il Vicenza: conclusione dell’attaccante palla sul palo, Taibi distratto non si accorge della traiettoria della palla e se la butta dentro involontariamente.
L’anno dopo la stagione peggiore dove sbaglia tantissimo: in particolar modo contro l’Inter a Bergamo, ma sopratutto contro la Lazio dove esce in maniera tanto malconcia quanto folle rovinando tutto. Con l’esplosione di Calderoni viene relegato in panchina per poi essere ceduto al Torino.