Calcio Femminile Italiano
·13 maggio 2025
Max Canzi, tecnico della Juventus, dopo la Festa Scudetto: “Sara mi ha fatto capire la Juve. Coppa Italia? Ce la giocheremo!”

Calcio Femminile Italiano
·13 maggio 2025
Sconfitta di misura incassata dall’Inter, ma nessuna ricaduta sull’umore in casa Juventus, già pronta a festeggiare il Sesto Scudetto in otto anni di storia e a dedicare un momento speciale a Sara Gama, colei che ha permesso al movimento calcistico femminile in Italia di tagliare alcuni importantissimi traguardi, tra i quali spicca il professionismo.
«Perdere non piace mai. Non abbiamo fatto un gran primo tempo, sono abbastanza soddisfatto del secondo, ma oggettivamente hanno giocato meglio loro. Era anche giusto che ci dedicassimo un po’ a Sara (Gama) e a quello che abbiamo fatto quest’anno. Ricarichiamo un giorno le batterie, poi ripartiamo verso l’obiettivo. Abbiamo già preparato tante partite importanti: so che queste ragazze, quando c’è da tirare fuori il massimo, lo fanno», ha aperto le sue dichiarazioni in Zona Mista a partita conclusa. L’allenatore si è dunque focalizzato su quanto fosse importante celebrare la carriera di Sara Gama e dare spazio ai festeggiamenti. Nella testa, però, c’è già la finale di Coppa Italia, in programma a Como il 17 maggio, altro trofeo che permetterebbe un doblete all’una o all’altra contendente.
Le giallorosse allenate da Alessandro Spugna scenderanno in campo agguerrite per puntare al secondo trofeo stagionale dopo il trionfo in Supercoppa. Il match che si giocherà al “Sinigaglia” di Como, perciò, sarà tutto da gustare: «La Roma è passata da rischiare di avere una stagione totalmente fallimentare alla possibilità di avere una grande stagione, le loro motivazioni sono molto alte, così come le nostre. In una partita secca può succedere di tutto, però abbiamo dimostrato di potercela giocare a testa alta. Sarà una partita bella da giocare.»
Sara Gama, calciatrice che ha rivoluzionato il movimento con le sue battaglie e le sue vittorie, è anche un grande esempio del “DNA Juventus”, e ha subito trasmesso al tecnico, arrivato la scorsa estate, i valori della squadra che ha visto in lei la Capitana fin dal giorno della sua fondazione: «Sara mi ha aiutato a capire cos’è la Juve; è stata la prima persona che ho incontrato quando sono stato nominato allenatore. Abbiamo avuto un colloquio che doveva durare cinque minuti ed è stato di un’ora. Credo che la lettera che le ragazze le hanno scritto riassuma tutto, quello che posso dire è che sono onorato di essere presente oggi come suo allenatore.»
Il momento di svolta del Campionato, che ha fatto vedere il DNA Juve, è stata la partita di ritorno in Poule Scudetto «contro la Roma. Arrivavamo da una sconfitta immeritata con l’Inter, siamo andate a giocare una partita che, se fosse andata male, ci avrebbe fatto arrivare a un punto di distanza con tre partite da giocare. Era una partita delicatissima, e lì è venuta fuori la Juventus.»
«Siamo stati in pochi a pensare di non vincerlo, però sapevamo che il percorso sarebbe stato tortuoso. Aver fatto un girone d’andata così ci ha fatto mettere via tanto, come fanno gli scoiattoli con le ghiande, perché sapevamo che l’inverno arriva sempre: siamo stati a gestire la scorta di ghiande», ha poi riassunto il tecnico, definendo in poche parole la stagione cominciata in uno stato di grazia di tutta la squadra, che ha permesso di mettere meritatamente da parte molti punti per i momenti difficili. Tante lunghezze di vantaggio sulle avversarie hanno, infatti, permesso alla Juventus di non arrivare con l’acqua alla gola a fine campionato e di potersela giocare con più leggerezza.
In chiusura, poi, Mister Canzi ha fatto intendere, tra le righe, chi sarà la prossima capitana delle bianconere a partire dalla prossima stagione: «Ci sono un po’ di ragazze che sono qui da tanto tempo. Al di là dell’aspetto della Capitana, il subentro di oggi di Martina (Rosucci) non è stato casuale, Martina è riconosciuta all’interno dello spogliatoio come un punto di riferimento importante.»