Calcio In Pillole
·21 marzo 2024
Calcio In Pillole
·21 marzo 2024
Direttamente dal ritiro con la Nazionale danese, Simon Kjaer ha parlato in un’intervista del rinnovo con il Milan. Il centrale rossonero si è soffermato anche sulle copiose offerte dell’Arabia Saudita.
Come diversi altri compagni, anche Simon Kjaer ha lasciato momentaneamente il Milan per volare in ritiro con la propria Nazionale danese. Questa infatti sarà l’ultima sosta prima degli attesissimi Europei in Germania, che inizieranno il 14 giugno 2024. Il centrale rossonero ha inoltre rilasciato un’interessante intervista ai microfoni del portale bold.dk. Fra i vari temi trattati, il classe ’89 ha parlato anche del rinnovo con il Diavolo: “Rinnovo? Per quanto mi riguarda, sono nel posto in cui voglio essere. Gioco nel Milan, mi trovo bene nel Milan e ripongo molte speranze in me stesso. Ma che la decisione venga presa adesso o tra due mesi, per me non cambia nulla“.
“Eravamo settimi o ottavi quando sono arrivato quattro anni fa. Adesso siamo in Champions League ogni stagione. Se posso restare a Milano sono molto felice. È sempre il club in cui ho cercato di arrivare, fin dalla prima volta che sono andato al Palermo. Se non sarà Milano, allora ho 35 anni e posso scegliere liberamente cosa voglio con la mia famiglia. Non mi preoccupa. A me va benissimo. Penso che tutti mi conoscano. Sono orgoglioso di quello che faccio. Ma non vengono a chiedermi di essere diverso“.
(Getty Images) – calcioinpillole.com
Il difensore del Milan, Simon Kjaer, continua l’intervista, soffermandosi sulle recenti offerte, ricevute anche dall’Arabia Saudita. Di seguito, le sue parole: “Mentirei se dicessi di no. Ovviamente ho deciso diversamente. In precedenza ho anche rifiutato offerte dall’Arabia Saudita. L’ho fatto per molte ragioni. Innanzitutto perché in questo momento mi trovo nel posto in cui ho sempre desiderato essere. Ho fatto un bellissimo percorso calcistico, ho sempre desiderato giocare nel Milan e ho una vita incredibilmente bella a Milano. È l’Italia. Mia moglie è svedese, quindi la Danimarca non è la sua casa, così come la Svezia non è la mia. I miei figli capiscono il danese, parlano un po’ come ne ‘Il calendario di Natale’. Ma la loro lingua principale è l’inglese. Sono sempre andati alla scuola di inglese. Ci siamo spostati una quantità incredibile di volte nelle nostre vite. Per noi l’Italia è diventata la nostra casa. È qui che viviamo da più tempo e ci divertiamo molto. Questo vale per tutta la famiglia“.
Sull’infortunio: “L’infortunio al ginocchio ha cambiato il mio modo di pensare: ho davvero imparato a godermi il momento e ad apprezzare le esperienze che faccio come calciatore. Penso che il 90% dei giocatori della nazionale che sono qui non la pensi come la penso io. L’infortunio al ginocchio ha cambiato la mia mentalità in diversi modi. Sia in relazione al modo in cui penso, vivo e lavoro. Quando gioco penso che mi sono divertito moltissimo, ma penso anche che potrebbe essere una delle ultime partite. Ecco perché lo apprezzo di più. È così che mi sono sentito per molto tempo“.